Donatoni, il sacrificio per la libertà di tutti

Donatoni, il sacrificio per la libertà di tutti
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COMMEMORAZIONE

ROVIGO Un gesto di coraggio pagato con la vita. Sono passati 20 anni dalla morte di Samuele Donatoni, nato a Canaro e morto ad appena 32 anni, il 17 ottobre 1997, lungo la statale Tiburtina, all'altezza del bivio di Riofreddo, ai confini tra il Lazio e l'Abruzzo, durante un'azione per tentare la liberazione dell'imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini. Una morte celebrata anche in una serie tv, con Claudio Santamaria a impersonare l'ispettore polesano alla cui memoria nel 1998 è stata conferita la Medaglia d'oro al valor civile. E se la verità processuale sulla sua morte resta ancora avvolta da troppe domande, anche ieri è stato reso omaggio al suo sacrificio, che proprio nel ventennale della sua scomparsa, è stato il primo nella nuova sede della questura, in viale Tre martiri, dove la lapide in sua memoria è stata posta proprio al lato della grande scalinata d'ingresso. È lì che il prefetto Enrico Caterino, il questore Salvatore Fabio Cilona, il vicepresidente della provincia Vinicio Piasentini e il sindaco di Canaro Nicola Garbellini, hanno deposto una corona d'alloro davanti ai vertici della polizia polesana e di tutte le forze armate, oltre ai parenti di Donatoni. A seguire, la messa commemorativa celebrata dal cappellano della polizia don Gianni Vettorello. Il ricordo dell'ispettore si è articolato anche in un'iniziativa con i bambini della scuola elementare che porta il suo nome, alla quale ha partecipato anche il sindaco di Rovigo.
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Il Gazzettino