Dopo la "defezione" a parole, hanno deciso di mettere nero su bianco, con una sottoscrizione che chiama in ballo Governo, Provincia e Prefettura, le ragioni del loro "no"...
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Il documento è firmato da una quindicina di sindaci, in testa il primo cittadino di Padova Massimo Bitonci. La maggioranza è leghista (Luca Pierobon di Cittadella, Renato Miatello di San Giorgio in Bosco, Tiberio Businaro di Carceri, Michele Giraldo di Brugine, Gabriella Bassi di San Pietro in Gu', Paolo Tonin di Campo San Martino), un paio fa riferimento all'Udc (Antonio Ruzzon di Conselve, Alessandro Bolis di Carmignano di Brenta) o sono di centrodestra (Mauro Fecchio di Correzzola, l'"azzurro" Luca Callegaro di Arquà Petrarca, Filippo Giacinti di Albignasego). «Nessun intento razzista nella nostra posizione - afferma Ruzzon - Non siamo assolutamente contro l'accoglienza, ma critichiamo l'assoluta impreparazione del governo centrale su questo tema: mi sarei aspettato una convocazione da parte del Prefetto e non del Presidente della Provincia». I sindaci ribadiscono di non voler accogliere nel padovano altri profughi e clandestini considerato che è già presente un "numero elevato di migranti". Non parteciperanno dunque ad alcun incontro sull'emergenza profughi. Rinviano poi al Governo "la gestione del tema profughi" e denunciano la "totale mancanza di un programma in tema di immigrazione, mancando ad oggi un concreto piano di prima identificazione degli arrivi in grado di individuare i profughi dividendoli dai clandestini".
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Il Gazzettino