«Distruggerà le Mura: Pediatria va spostata»

«Distruggerà le Mura: Pediatria va spostata»
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IL PROBLEMA
PADOVA Il progetto della nuova Pediatria previsto al posto dell'attuale Pneumologia è così vicino al Bastione Cornaro, capolavoro di difesa del 1500, da violare gli stessi vincoli messi dallo stato nel 1923 a tutela del monumento. Per cui le strade sono due: si può spostare l'edificio a poca distanza, nella zona del parcheggio che dà su via S. Massimo. E chiedere alla Soprintendenza di rivedere il via libera già dato all'operazione, alla luce di un particolare: se consideriamo il monumento nel suo complesso, con le gallerie e le piazzebasse che ne fanno parte, siamo sotto ai 26 metri di rispetto ammessi per legge.

LE ASSOCIAZIONI
A dirlo ieri non è stata la solita voce nel deserto ma un nutrito numero di associazioni storicamente riconosciute, con in testa l'Ordine degli Architetti. Parliamo di Legambiente, Italia Nostra, Comitato Mura, Amissi del Piovego, Gruppo Giardino storico dell'Università, Gruppo inCivilis, Ar/co - Architettura contemporanea, associazione Filosofia di Vita, Cesp, Centro studi per la scuola pubblica, Rivista Galileo Associazione Nazionale Attuare la Costituzione e Città Amica. Che contestano anche come il progetto non offra condizioni ambientali adeguate alle necessità di cura dei bambini.
LE RICHIESTE
Il primo atto di questa nuova battaglia contro «l'ennesimo scempio delle nostre Mura sul quale l'amministrazione deve svegliarsi» ha detto ieri Luisa Calimani di Città Amica, è stata proprio una lettera inviata alla Soprintendenza nella quale le associazioni chiedono due cose, riassunte da Sergio Lironi di Legambiente: «nel decreto ministeriale di tutela si dichiara che non va modificato l'attuale aspetto di quella zona, non del solo monumento, nè bisogna turbarne la bellezza panoramica. Ora, una torre di dieci piani avrebbe solo l'effetto di nascondere le Mura. Dunque chiediamo alla Soprintendenza di riaggiornare il suo giudizio sul progetto. E in secondo luogo di emettere un decreto d'urgenza che imponga un nuovo vincolo».
I LIMITI
È Maurizio Marzola presidente del Comitato Mura a precisare il baco urbanistico della Pediatria. «Un monumento è composto non solo di ciò che si innalza ma anche delle parti più basse come i terrapieni interni e da altre invisibili come le gallerie che arrivano a 5 metri dall'edificio, molto al di sotto del limite di tutela. Questo aspetto non è stato considerato dalla Soprintendenza né dalla conferenza dei servizi che due anni fa ha dato il benestare all'opera, una struttura di dieci piani, lunga 72 metri, profonda 26 e alta 31». «Un fuoriscala mostruoso - commenta Paolo Pavan - che stravolge completamente il tessuto delle Mura, già indebolito dalle cliniche erette nel 56».
Il Comitato Mura due anni fa aveva inviato un piano alternativo «che prevedeva una minore altezza, più raccordata con gli edifici vicini e una maggiore estensione» spiega Vittorio Spigai. «Perchè bisogna sempre tenere presente che il Baluardo un giorno potrebbe essere visitabile, mentre così...» «Non solo - gli fa eco Renzo Fontana di Italia Nostra - Impedirà di proteggere un bastione progettato dal Sanmicheli che è il più importante manufatto militare del 500 veneto. Le piazzebasse sono il cuore del bastione, da dove si muovevano i cannoni. E le gallerie e i sotterranei ne sono parte integrante».
LE CONTRADDIZIONI
Insomma - riassume Lironi - se la contropartita per i 500mila metri quadrati di S.Lazzaro era creare il Parco delle Mura, in questo modo lo si nega, è un colpo all'immagine della città».
«Fra l'altro - prosegue Paolo Pavan - bisogna fare chiarezza su che cosa significa la nuova Pediatria. Perchè in conferenza dei servizi il prorettore Da Porto ammise che si trattava di una soluzione provvisoria in attesa del nuovo policlinico, dunque perché attuarla lì?».

Veronica Bertollo di Incivilis torna sull'aspetto più delicato, i bambini. «Vorrei precisare a nome di quelli che ci hanno accusato che ovviamente non siamo contro a uno strumento così importante, né ai progettisti, ma ad altri che non l'hanno prodotto a dovere». Sulla stessa linea Marzia Banci di Filosofia di vita e il presidente degli Amissi del Piovego, Alessandro Campioni.
Mauro Giacon
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Il Gazzettino