Distributore abusivo, blitz e sigilli

Distributore abusivo, blitz e sigilli
(Al.Rod.) Blitz della Polizia municipale in un distributore abusivo a Camin: confiscati 2000 litri di gasolio e sequestrato l'impianto. A finire nel mirino della Municipale è...

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(Al.Rod.) Blitz della Polizia municipale in un distributore abusivo a Camin: confiscati 2000 litri di gasolio e sequestrato l'impianto. A finire nel mirino della Municipale è stato un mulino che si trova al confine tra il territorio comunale e Saonara. Un'attività produttiva che da mesi è al centro di un'accesa polemica da parte dei residenti che hanno dato vita addirittura ad un comitato.

«Chi abita in zona si lamenta perché Il mulino produce polveri che poi si depositano sui davanzali delle case circostanti. Inoltre va registrato - spiega l'assessore alla Sicurezza Maurizio Saia - il via vai notturno di decine di camion che scaricano e caricano farina e granaglie e disturbano il sonno dei residenti. Una situazione difficile, tanto che venerdì mattina è scattato il blitz della Polizia municipale che ha fatto la scoperta inaspettata». All'interno del mulino c'era una cisterna da 5 mila litri che veniva utilizzata come un vero e proprio distributore - dice ancora Saia - senza alcuna autorizzazione. Del fatto abbiamo provveduto a informare subito i vigili del fuoco, l'Usl e tutti i nostri settori di competenza». Non solo. I vigili hanno anche provveduto a mettere i sigilli all'impianto. Ora le indagini si focalizzeranno anche su un'altra circostanza: nonostante i proprietari abbiano spiegato che l'impianto viene utilizzato solamente per rifornire i camion di proprietà del mulino, il dubbio degli agenti è che il gasolio venisse venduto anche a terzi. Se questa ipotesi fosse corretta si tratterebbe di un vero e proprio distributore abusivo con tutte le conseguenze fiscali facilmente immaginabili. Nel dubbio, la Polizia municipale ha confiscato i 2 mila litri di carburante presenti all'interno della cisterna.

Nei prossimi giorni verranno svolte ulteriori indagini per approfondire tutti i contorni di questa vicenda. «Una cosa è certa: situazioni di questo genere - conclude Saia - non possono essere tollerate, in quanto non solo è stata violata la legge, ma è stata messa a repentaglio la sicurezza di chi risiede nell'intera area». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino