Diserbanti e prosecco, scontro tra Veneto e Friuli

Diserbanti e prosecco, scontro tra Veneto e Friuli
AGRICOLTURAPORDENONE Il governatore del Veneto Luca Zaia va in guerra per difendere il Consorzio del prosecco Docg dal possibile ritorno del glifosato come diserbante da...

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AGRICOLTURA
PORDENONE Il governatore del Veneto Luca Zaia va in guerra per difendere il Consorzio del prosecco Docg dal possibile ritorno del glifosato come diserbante da utilizzare lungo i filari delle vigne e il Friuli Venezia Giulia sceglie la strada opposta, difendendo il diritto all'impiego del prodotto. Si innesca così un conflitto tra territori direttamente confinanti, dal momento che la principale difesa del diritto all'uso del glifosato arriva dalla Coldiretti di Pordenone, che geograficamente rappresenta un'area contigua a quella della Docg del prosecco.

LO STRAPPO
Matteo Zolin, presidente di Coldiretti Pordenone, si stacca dalla linea-Zaia. Lo fa perché rappresenta più di trenta tra le maggiori aziende vitivinicole della provincia, il 50 per cento delle quali produce anche prosecco. Quasi tutte queste aziende impiegano ancora il glifosato per debellare le piante infestanti alla base dei singoli filari di vite. «Capiamo le ragioni del Veneto - ha spiegato Zolin - ma al momento un'alternativa economica al glifosato non c'è. Abbiamo costituito un gruppo di studio interno all'associazione di categoria per valutare il superamento del prodotto, ma oggi tutte le altre strade possibili implicherebbero un aggravio delle spese che non ci sentiamo di imporre ai nostri coltivatori». Si parla ad esempio di principi attivi concorrenti oppure di metodi meccanici per rimuovere le piante infestanti tra i filari. «Nel primo caso si tratta di prodotti estremamente costosi, nel secondo di un dispendio di mezzi e tempo che non combacia con la necessità di coltivare i campi in modo veloce e redditizio».
LE CONSEGUENZE
Almeno a breve termine, in provincia di Pordenone non si ragionerà a proposito di un divieto di utilizzo del glifosato, il diserbante considerato probabilmente cancerogeno dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e recentemente riabilitato dalla società statunitense Epa. «Anche all'interno dello stesso Consorzio del Prosecco - spiega ancora Zolin - ci sono voci discordanti. Le nostre aziende si stanno muovendo verso politiche volte a una maggiore sostenibilità ambientale, ma il glifosato si usa e si userà ancora. Non dobbiamo dimenticarci, poi, che il glifosato viene usato anche dalle amministrazioni pubbliche per rimuovere le erbacce da strade e marciapiedi, e che il prodotto è diffuso anche dove corrono le rotaie della ferrovia».
L'assessore regionale alle Politiche agricole, il leghista Stefano Zannier, sposa invece la linea dettata dal governatore Zaia, ma invoca l'intervento dell'Unione europea: «Senza una direttiva comunitaria non possiamo vietare l'uso del glifosato, un prodotto che la stessa Ue ha sdoganato almeno sino al 2022».

Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino