Discendente di una dinastia di farmacisti e fondatore di un'associazione culturale

Discendente di una dinastia di farmacisti e fondatore di un'associazione culturale
Spunta anche il nome di un massese nell'ambito dell'operazione contro gli estremisti di destra. Francesco Gallerani, 60 anni, è molto conosciuto nella località altopolesana,...

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Spunta anche il nome di un massese nell'ambito dell'operazione contro gli estremisti di destra. Francesco Gallerani, 60 anni, è molto conosciuto nella località altopolesana, nella quale risiede in via Sant'Anna. Appartiene alla famiglia che da decenni possiede la storica omonima farmacia nel centro cittadino. La sorella Caterina è la titolare dell'attività. Il fratello Antonio è noto medico condotto del paese. Lo stesso Gallerani ha sempre lavorato nel negozio come commesso. Il 60enne è noto per la passione per le materie storiche. Negli ultimi anni Gallerani ha anche dato vita, insieme al compaesano Paolo Brenzan, all'associazione culturale «Incontro per il dialogo», distintasi per la pubblicazione dei «Quaderni massesi» (opuscoli di storia locale). Ma l'uomo non è conosciuto (perlomeno in ambito locale) per una particolare militanza partitica. Però, ad esempio, dal suo profilo Facebook, Gallerani è solito condividere materiale da pagine come «Gli italici», «Ariani», «Librerie di Ar» (forse la più nota casa editrice italiana di destra, fondata a Padova da Franco Freda) o citazioni del filosofo Julius Evola, noto per le proposte di «ritorno alla romanità» di stampo fascista e le teorie sulle razze. In alcuni post pubblicato da Stefano Manni (leader dell'organizzazione) sul social network, si inneggiava ad azioni violente ed attentati terroristici contro alcune cariche istituzionali: in particolar modo, vengono nominati l'ex ministro per l'integrazione Cécile Kyenge, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la Presidente della Camera Laura Boldrini. Lo stesso Gallerani segnalava raduni di Forza Nuova ed interveniva ai post con commenti: «Noi del Movimento Politico Ordine Nuovo siamo rimasti pochi ma bastiamo!».
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Il Gazzettino