Dipartimenti soppressi, medici sul piede di guerra

Dipartimenti soppressi, medici sul piede di guerra
LA PROTESTAROVIGO Medici in rivolta contro l'Ulss Polesana. A loro parere il nuovo atto aziendale penalizzerebbe il Basso Polesine e porterebbe a un impoverimento dell'ospedale di...

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LA PROTESTA
ROVIGO Medici in rivolta contro l'Ulss Polesana. A loro parere il nuovo atto aziendale penalizzerebbe il Basso Polesine e porterebbe a un impoverimento dell'ospedale di Adria e del territorio. Sotto la lente d'ingrandimento di Cgil Medici, Uil Fpl, Cimo Fesmed, Anaao Assomed, Aaroi Emac, Fassid e Fvm, finiscono le soppressioni delle unità operative complesse di Radiologia, Direzione Medica, Farmacia, Pediatria e Psichiatria, declassate a semplici e la soppressione dell'Unità operativa semplice di Lungodegenza.

«Per la Psichiatria si perdono tutti i posti letto, trasferiti a Rovigo con la creazione di un unico Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di 24 posti - spiegano le sigle di categoria -, situazione discutibile dal punto di vista strutturale oltre che per le finalità del servizio. Anche se l'impoverimento è frutto delle scelte già perpetrate nelle schede ospedaliere emanate dalla Regione, come sindacati medici e della dirigenza sanitaria dell'Ulss Polesana riteniamo che si possano comunque fare scelte diverse da quelle prospettateci».
NOTA CONGIUNTA
Per questo motivo, a firma congiunta, le diverse sigle hanno inviato una nota al direttore generale Antonio Compostella e, per conoscenza all'assessore regionale Cristiano Corazzari, ai consiglieri regionali della Provincia, all'Ordine dei Medici, alle rappresentanze dei sindaci in seno alla Conferenza e ai sindaci di Rovigo ed Adria. «Oltre ad elencare le ricadute delle scelte di questi mesi sulla sanità del Polesine - spiegano i sanitari - mettiamo in luce quali proposte di modifica all'Atto Aziendale auspichiamo».
Il nuovo documento determinerebbe ulteriori riduzioni e declassamenti che inciderebbero fortemente sull'ospedale di Adria e sul Basso Polesine: «Va segnalata la soppressione dei Dipartimenti presenti al Santa Maria Regina degli Angeli di Adria ed il conseguente declassamento delle strutture dipartimentali presenti. Come avvenuto in passato per l'ospedale di Trecenta, la mancanza di autonomia porterà a una riduzione delle risorse e alla progressiva riduzione delle prestazioni. Ciò comporterà un iniziale sovraccarico su Rovigo e una fuga dei pazienti che abitano in Basso Polesine, come già succede per l'Alto Polesine, determinando un impoverimento di tutta la sanità polesana».
DIPARTIMENTI AUTONOMI
Utile, secondo i medici, prevedere dipartimenti autonomi anche ad Adria: «Segnaliamo inoltre la soppressione dell'Unità Operativa Semplice di osservazione breve intensiva al Pronto Soccorso, laddove le schede ospedaliere prevedevano invece il potenziamento da 8 a 12 posti letto. Se ne chiede il ripristino. È stata anche soppressa l'Oncologia di Adria, con la previsione di percorsi oncologici ambulatoriali all'interno della struttura complessa dell'Oncologia di Rovigo. Questa assumerà una valenza trasversale determinando di fatto la fine del servizio ora previsto».

L'oncologia ad Adria a detta delle rappresentanze mediche, è sempre stata un importante fattore di crescita e di risposta, riducendo fortemente le fughe dei pazienti oncologici del Basso Polesine verso altre Ulss. «Basti pensare che nel 2020 la struttura di Adria ha erogato 5.840 prestazioni ambulatoriali a fronte delle novemila di Rovigo, con un incremento rispetto al 2019 di oltre il 18 per cento. A queste situazioni si aggiungono ulteriori scelte che in questi mesi hanno fortemente rappresentato un'idea di depotenziamento della sanità pubblica nel Delta come la riduzione dell'attività del Laboratorio Analisi, la riorganizzazione dei posti letto in area chirurgica, la chiusura della portineria con centralino telefonico dopo le 13».
Guido Fraccon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino