DENUNCIATO CON L'ACCENDINO ALLO STADIO (e.v.) Viene sorpreso ai controlli

DENUNCIATO CON L'ACCENDINO ALLO STADIO (e.v.) Viene sorpreso ai controlli
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DENUNCIATO
CON L'ACCENDINO

ALLO STADIO
(e.v.) Viene sorpreso ai controlli di filtraggio delle tifoserie in accesso allo stadio nel prepartita di Udinese-Benevento, domenica, con un accendino e quando un poliziotto del Reparto Mobile di Padova glielo toglie tenta di riprenderselo. Il tifoso in trasferta, 19 anni, ha spintonato il poliziotto nel tentativo di rientrare in possesso dell'accendino e ha finito così il pomeriggio in Questura. È stato denunciato dalla Polizia per resistenza a pubblico ufficiale.
INCIDENTE MORTALE
CONVALIDATO
IL FERMO
(E.V.) Il gip Andrea Odoardo Comez ha convalidato ieri il fermo del 30enne residente in provincia, che sarebbe stato alla guida della Bmw scontratasi all'alba di domenica 3 dicembre con la Fiat Punto su cui viaggiava Lorenzo Spizzo, il 25enne morto dopo qualche giorno di ricovero in ospedale a Udine. Sulla Punto c'erano altri 3 giovani e una ragazza, rimasti feriti. Il 30enne era stato sottoposto a fermo e posto agli arresti domiciliari dai Carabinieri venerdì sera dopo che, convocato in caserma come persona informata sui fatti, aveva ammesso di essere stato lui alla guida della vettura di proprietà di una coppia di amici, due coniugi monfalconesi. Assistito dal legale Andrea Tascioni, il conducente ha risposto alle domande del giudice confermando le dichiarazioni spontanee già rese davanti ai carabinieri. Resterà ai domiciliari, misura ora disposta nei suoi confronti dal gip su richiesta della Procura. Le indagini per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto sono ancora in corso ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Udine.
PROCESSO
INDAGINI ARCHIVIATE
PER DUE MEDICI

(E.V.) Non sono stati evidenziati «errori diagnostici e/o terapeutici nella fase pre-operatoria e nell'esecuzione dell'intervento chirurgico». Il decesso di Eugenio Sottile, 56 anni di Campoformido, morto il 4 novembre dello scorso anno in ospedale a Udine, è da attribuirsi a una «rara complicanza che può insorgere immediatamente dopo l'intervento» di cranioplastica a cui era stato sottoposto. Lo rileva il gip del tribunale di Udine Emanuele Lazzaro riportando le conclusioni della perizia medico-legale effettuata in incidente probatorio nell'ordinanza con cui ha archiviato le indagini a carico dei due medici, il neurochirurgo e l'anestesista che hanno effettuato l'intervento. La Procura aveva aperto un fascicolo a loro carico come atto dovuto dopo che i familiari dell'uomo si erano rivolti alla magistratura tramite lo studio 3A per fare chiarezza su quanto accaduto al loro congiunto. La stessa Procura aveva chiesto all'esito l'archiviazione delle indagini a carico dei due medici, assistiti dall'avvocato Rino Battocletti.
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Il Gazzettino