De Poli, lotta per la successione

De Poli, lotta per la successione
LO SCENARIOTREVISO Mancano poco meno di dodici mesi alla scadenza ufficiale dell'attuale Consiglio d'Indirizzo. E soprattutto ci sono due tornate elettorali in mezzo che, poco o...

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LO SCENARIO
TREVISO Mancano poco meno di dodici mesi alla scadenza ufficiale dell'attuale Consiglio d'Indirizzo. E soprattutto ci sono due tornate elettorali in mezzo che, poco o tanto, comunque influiranno. Ma la corsa alla presidenza della Fondazione Cassamarca è già partita. Unico dato certo: a dicembre 2018 finirà ufficialmente l'era De Poli. Il presidente sta concludendo il suo sesto mandato. È l'unico in Italia a presiedere la stessa Fondazione dal giorno della sua istituzione. La revisione dello Statuto ha però introdotto il limite dei due mandati per ogni carica dirigenziale, presidente compreso. E con De Poli scenderanno dalla giostra anche l'economista Ferruccio Bresolin, lo storico vice presidente Ulderico Bernardi e il docente universitario Luca Antonini. Per gli altri - Ubaldo Fanton, Giovanni Squizzato, Pietro Semenzato, Gianfranco Gagliardi e Amedeo Gerolimetto - c'è la possibilità, in accordo con gli enti che li hanno nominati, di rimanere ancora a Ca' Spineda. Ma è prevedibile che le carte verranno presto rimescolate.

I PROTAGONISTI
In attesa di capire gli equilibri politici che governeranno la città da maggio in poi, in tanti si stanno già muovendo. Ovviamente con la riconferma di Giovanni Manildo a Ca' Sugana lo scenario non sarebbe lo stesso che con la vittoria di un'altra forza politica. Ma, al momento, i nomi dei possibili successori di De Poli sono già ben individuabili. Si parla con grande insistenza dell'avvocato Gagliardi, l'ultimo sindaco prima dell'avvento di Giancarlo Gentilini; ma anche di Semenzato, dirigente che in Fondazione sta pilotando lo sviluppo del patrimonio urbanistico e che ha gettato le basi per l'accordo con Unicredit che ha risolto il problema del debito. In lista, ovviamente, c'è anche l'ex sindaco Gian Paolo Gobbo, chiamato da meno di un anno nel Consiglio d'Amministrazione della Fondazione e subito promosso a vicepresidente dello stesso cda. Per tutti è il grande favorito, ma nessuno può fare i conti senza l'oste: deve essere un ente fondatore della Fondazione a inserire il nome di Gobbo nella terna da presentare per la scelta dei componenti del Consiglio d'Indirizzo. Da questo organo poi verrà eletto il presidente. E c'è anche chi infila nella rosa l'avvocato trevigiano Luigi Garofalo, uno dei consulenti della Fondazione, chiamato in causa quando c'è da affrontare casi particolarmente complicati.
L'ESTATE

Sebbene a Manildo sia già arrivato qualche timida richiesta di prendere in considerazione questo o quel nome in caso di vittoria, la partita è ancora tutta da giocare. Nessuno quindi si azzarda a fare mosse ufficiali prima di conoscere il nome del prossimo inquilino di Ca' Sugana. Poi bisognerà aspettare la fine dell'estate per la presentazione delle terne e l'avvio delle lunghe procedure per il rinnovo del consiglio.
Paolo Calia
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Il Gazzettino