Daverio, che pasticcio: sarà assessore solo a Lodi

Daverio, che pasticcio: sarà assessore solo a Lodi
Philippe Daverio sul pasticcio assessore a Lodi butta acqua sul fuoco. E ribadisce (telefonicamente, ieri sera alle 21) la sua disponibilità di collaborazione con Belluno...

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Philippe Daverio sul pasticcio assessore a Lodi butta acqua sul fuoco. E ribadisce (telefonicamente, ieri sera alle 21) la sua disponibilità di collaborazione con Belluno («città che mi è cara») in caso di vittoria di Paolo Gamba al ballottaggio di domenica. Un ridimensionamento che, per Daverio, sta nella logica delle cose. Questa la sua premessa: «Io metto a disposizione la mia formazione personale a chi dimostra di essere un sindaco di buona volontà». Come Paolo Gamba. Ma pure come Carlo Gendarini, candidato sindaco a Lodi, a cui ieri il noto critico d'arte ha ufficialmente garantito la disponibilità ad accollarsi l'assessorato alla cultura. Lodi batte Belluno, quindi. Cosa che a Gamba non è andata giù: «Paghiamo ancora una volta la nostra marginalità, malgrado le buone idee», è la sintesi dello sfogo.

Ma perché Daverio ha detto sì a due differenti possibili sindaci? «La legge lo permette - risponde il critico - posso fare l'assessore in due città contemporaneamente. Certo non sarebbe possibile a Firenze, Torino, Roma. Per Belluno, in realtà, penso a una funzione da grande consulente, o comunque con un ruolo che prevede un affiancamento. Mentre a Lodi ho accettato l'incarico e potrò fare l'assessore in senso stretto per il fatto che si trova a soli 32 minuti da Milano. Sposo benissimo, peraltro, la causa di Belluno e il progetto di Gamba, ma gli elettori vanno rispettati. Dovrei venire a Belluno almeno una volta alla settimana. E non mi sarebbe facile, visti i miei impegni e la distanza».
Ma lei, Daverio, politicamente da che parte sta? Al di là delle liste civiche, Gendarini appartiene all'area di centrosinistra, Gamba porta avanti istanze di centrodestra. «In questo momento la divisione va fatta solo tra le formazioni filoeuropee e anti europee. Io sono europeista, profondamente, di nascita. Non appartengo a nessun partito. Non sono un politico, mi occupo di gestione culturale. Non ho mai obbedito a nessuno. Di politica non mi occupo, però me ne intendo di amministrazione, soprattutto di beni storici ed artistici. E, per salvare l'Italia nell'ambito dei beni culturali, non esiste differenza tra amministrazioni di destra o di sinistra».
Lei ha affermato di voler trasformare Belluno nella Asolo 2021...

«Anche partendo dai Comuni piccoli si può reinventare un Paese diverso da quello di oggi».
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Il Gazzettino