Dal pronto soccorso: «Noi in prima linea, voi siate responsabili»

Dal pronto soccorso: «Noi in prima linea, voi siate responsabili»
Arriva senza filtri, senza racconti di cronaca. Alla ripresa della pandemia, medici, infermieri e Oss del pronto soccorso e della medicina d'urgenza di Udine si rivolgono in prima...

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Arriva senza filtri, senza racconti di cronaca. Alla ripresa della pandemia, medici, infermieri e Oss del pronto soccorso e della medicina d'urgenza di Udine si rivolgono in prima persona ai cittadini. «È ormai evidente che il nuovo Coronavirus è tornato a colpire con una violenza che la maggior parte di noi non si aspettava: tutto è di nuovo travolto e rimesso in discussione scrive il direttore, Mario Calci - In questo scenario medici, infermieri e Oss del Pronto Soccorso Covid, in uno sforzo congiunto con tutti gli altri reparti coinvolti, si trovano nuovamente a lottare senza sosta con il virus. Non avevamo mai smesso, ma con i mesi estivi e la riduzione dei casi il lavoro nelle aree Covid era diventato una parte integrante della nostra attività, affiancata alla gestione delle altre emergenze. Adesso invece prosegue - i casi aumentano giorno dopo giorno, l'età media si è ridotta e la malattia si presenta estremamente grave in sempre più pazienti, anche giovani. In Pronto Soccorso le ambulanze arrivano in certi momenti della giornata una dopo l'altra, mettendo a dura prova la nostra capacità di garantire a tutti attenzione e cure adeguate, mentre l'intero ospedale lavora senza sosta per collocare i pazienti nei nuovi posti in allestimento. Siamo più esperti e sicuramente più preparati a gestire queste difficoltà, ma anche più stanchi. Come tutti siamo stati provati dalla fatica di gestire il lookdown assieme alle nostre famiglie, abbiamo vissuto l'ansia e la paura di infettare i nostri cari, e ci portiamo dietro il peso di quanto abbiamo visto e affrontato in corsia nella prima fase. Davanti al lungo e difficile percorso che ci aspetta siamo pronti, come sempre, a fare fino in fondo quanto possiamo per dare risposte adeguate a tutti i nostri malati. In questo sforzo però non possiamo essere soli: abbiamo nuovamente bisogno della solidarietà e della collaborazione di tutti. Per questo vorremmo condividere alcune semplici riflessioni». La prima è che «la malattia è grave quanto prima. Alcune persone non hanno sintomi, altri sviluppano una forma simile ad una banale influenza, ma altri, e sono tanti e più giovani di prima, sviluppano una polmonite devastante, che può portare alla morte o lasciare anche in chi sopravvive pesanti conseguenze. I sistemi di protezione individuale e il distanziamento funzionano aggiunge - In questi mesi, nonostante siano passati centinaia di pazienti malati, sia in Ps Covid che nel Ps generale, nessuno di noi si è infettato. Non facciamoci prendere dal panico, ma agiamo in maniera responsabile». E, infine, «non ci sentiamo né angeli né eroi. Siamo i professionisti di sempre».

Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino