LA RIFORMAROVIGO Direzioni territoriali al posto dei Poli museali regionali. È questo il cuore del decreto di riforma del ministero dei beni culturali, approvato dal Consiglio...
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ROVIGO Direzioni territoriali al posto dei Poli museali regionali. È questo il cuore del decreto di riforma del ministero dei beni culturali, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 19 giugno e di cui il ministro Bonisoli ha firmato, il 14 agosto, il primo decreto attuativo, contenente «disposizioni sull'organizzazione e funzionamento dei musei statali» che entrerà in vigore il prossimo 22 agosto.
DIREZIONE TERRITORIALE
Una Direzione territoriale comprenderà Lombardia e Veneto e ne faranno parte anche i due musei nazionali polesani, quello di Adria e quello di Fratta Polesine che faranno, quindi, entrambi riferimento a un direttore con sede, pare, a Venezia. Le altre Direzioni territoriali sono: Piemonte e Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo e Molise, Campania, Puglia e Basilicata, Calabria, Sardegna. Vengono istituiti, al posto delle rispettive Gallerie nazionali, due Musei Nazionali, quello dell'Umbria e quello delle Marche, all'interno dei quali transitano i musei non autonomi degli ex Poli museali di Umbria e Marche.
COMPLESSI MUSEALI
Villa Giulia sarà la sede dei Musei Nazionali Etruschi che comprendono i musei etruschi e archeologici nazionali di Chiusi, Rocca Albornoz, Tarquinia, Tuscania, CeriteCerveteri, e le necropoli etrusche del Lazio e della Toscana. Il decreto eleva i Musei Nazionali Etruschi a museo di seconda fascia, dotandolo di autonomia speciale scientifica e gestionale. A Milano il Cenacolo Vinciano passa alla Pinacoteca di Brera. A Trieste viene istituito il parco del Castello di Miramare, di cui fanno parte i musei inseriti nel polo museale del Friuli Venezia Giulia, la Galleria «Giorgio Franchetti» dalla Ca'd'Oro di Venezia passa alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, così come la Galleria dell'Accademia di Firenze e del Museo San Marco di Firenze passano agli Uffizi.
D.Deg.
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Il Gazzettino