Da Vo' a Bergamo pulsa il cuore in ricordo delle vittime

Da Vo' a Bergamo pulsa il cuore in ricordo delle vittime
L'INIZIATIVAVO' Da Vo' a Bergamo per ricordare le tante vite spezzate dal Covid: l'enorme cuore tricolore ricamato a uncinetto che il 21 febbraio pulsava sulla facciata del...

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L'INIZIATIVA
VO' Da Vo' a Bergamo per ricordare le tante vite spezzate dal Covid: l'enorme cuore tricolore ricamato a uncinetto che il 21 febbraio pulsava sulla facciata del municipio euganeo nell'anniversario dell'emergenza, raggiunge ora il capoluogo lombardo. Con i suoi quasi 20 metri quadrati, verrà esposto sulla facciata del palazzo della Ragione in Piazza Vecchia in occasione della prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di Coronavirus, celebrata domani, 18 marzo. A un anno esatto dalla notte in cui i bergamaschi e il mondo intero hanno visto sfilare per strada i camion dell'Esercito carichi di bare diretti ai crematori di altre città. Un'immagine che resterà per sempre nell'immaginario collettivo e a maggior ragione nella storia della città che ha pagato il prezzo di vite più alto nella prima ondata. A rendere omaggio alle vittime ci sarà anche il presidente del consiglio Mario Draghi.

IL SIGNIFICATO
Il cuore ricamato a mano è un'iniziativa della De Leo Fund di Padova. L'associazione è stata fondata nel 2007 con l'obiettivo di fornire supporto psicologico gratuito ai survivors, cioè a chi ha subìto un importante lutto. «Vogliamo che il cuore sia itinerante per dare un segno di solidarietà e fratellanza spiega la onlus . Il cuore è sempre stato considerato come il centro delle emozioni, come la parte più viva di una persona, il luogo dell'intima unità di corpo e spirito. Proprio per il suo valore universale e per i colori di cui è composto lo abbiamo condiviso con la città di Bergamo, martoriata più di altre durante la prima fase della pandemia». A realizzarlo sono state 14 volontarie che hanno lavorato per 1.200 ore all'uncinetto, utilizzando 26 chilometri di filo. Una delle iniziative proposte ogni anno dall'associazione è La cura della vita: consiste nel realizzare a maglia e all'uncinetto vestiti con cui ricoprire gli alberi, emblema per eccellenza della vita.
In occasione della ricorrenza di Vo', che il 21 febbraio ha commemorato la prima vittima italiana e occidentale e lo scoppio dell'emergenza, le signore che partecipavano al laboratorio hanno voluto esprimere la loro vicinanza a chi aveva perso una persona cara a causa del Covid. Non potendosi trovare regolarmente, le volontarie hanno lavorato ciascuna a casa propria assemblando poi il grande cuore che ha i colori della bandiera italiana, da far battere nei luoghi simbolo della pandemia: prima Vo', paese del primo decesso e della prima zona rossa insieme a Codogno; adesso Bergamo, con la sua lunga fila di croci.

Maria Elena Pattaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino