Da reietto a risposta rossonera a Ronaldo e Immobile. Un mese non può fare testo, ma in questa parentesi Ante Rebic ha segnato quasi quanto CR7 e il capocannoniere del...
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TORO SPUNTATO
Facilitato peraltro da un Toro spuntato: il discreto secondo tempo non è bastato per impegnare Gigio Donnarumma, quasi inoperoso nella sfida tra i migliori due portieri della A, di fronte all'altro azzurro Salvatore Sirigu. E per Moreno Longo il compito si complica: il Toro, che ha subito il doppio delle reti rispetto a un anno fa di questi tempi, è soltanto a +5 sulla zona-retrocessione, e vive una striscia di cinque sconfitte consecutive.
Il Milan ha preso subito l'iniziativa e la pressione alta portata da un Paquetà volitivo ma con poca intesa con un Ibrahimovic attivo nel gioco di sponda, prima di calare nella ripresa. Paquetà non è riuscito a bagnare con una rete la prima da titolare dopo tre mesi: al 20', infatti, il sinistro angolatissimo è stato deviato dall'intervento da applausi di Sirigu. Prova generale del gol, con Berenguer a tergiversare sulla propria trequarti, palla rubata da Kessie, assist di Castillejo e perfetta deviazione di Rebic, anticipando Lyanco. Da qui, il Milan ha gestito, sfiorando il bis al 48' con il destro a effetto di Ibrahimovic e al 53' con il sinistro strozzato di Castillejo, e rischiando poco sulla volée di De Silvestri (alto sulla traversa) e sul colpo di testa di Belotti (sicuro Donnarumma).
Nel frattempo, a incitare il Milan è una leggenda come Ruud Gullit: da Berlino, dove ha partecipato ai Laureus Awards in qualità di membro dell'Academy (premio sportivo dell'anno a Leo Messi e Lewis Hamilton), l'olandese ha auspicato che per gli ex compagni Paolo Maldini e Zvone Boban «ci sia margine di manovra, loro sanno cosa fare. Però non si capisce se per la proprietà il Milan sia soltanto un investimento, non è chiaro l'obiettivo. Non si può vincere soltanto con i giovani: Ibrahimovic ha dato coraggio, è importante».
Loris Drudi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino