Da curva Bricito a via Monfenera «Siamo a rischio»

Da curva Bricito a via Monfenera «Siamo a rischio»
LA PROTESTATREVISO «Curva Bricito è un problema da 40 anni, nessuno si è mai mosso. Noi non vogliamo fare la stessa fine». Per questo gli abitanti di via Aleardi minacciano...

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LA PROTESTA
TREVISO «Curva Bricito è un problema da 40 anni, nessuno si è mai mosso. Noi non vogliamo fare la stessa fine». Per questo gli abitanti di via Aleardi minacciano una denuncia e questa mattina vedranno il comandante della polizia urbana. È Massimiliano Simonetto, musicista e padre di due figli, a dar voce alla protesta di un numero sempre crescente di famiglie di residenti. «Nei 28 milioni per la sicurezza delle periferie non rientriamo. Abbiamo chiesto se avessero qualche progetto per questo tratto e nessuno ha risposto. Tre incidenti in pochi mesi. Passano a fare multe per tre giorni poi tutto torna come prima».

I PERICOLI
Nonostante gli inequivocabili cartelli di divieto di sosta e rimozione sono piazzati più o meno ovunque, in via Aleardi anziani e mamme con passeggino rischiano ogni giorno di essere stirati. Una strada stretta dove villette e condomini cedono a scuola materna, centro disabili, scuola primaria, chiesa, patronato e parco giochi. E dove, proprio per questo, in teoria sarebbe vietato parcheggiare su ambo i lati. In pratica però dall'ora di colazione in poi i pedoni, in larga parte anziani e mamme con bambini piccoli, sono costretti a pericolose gimkane. «Il parcheggio selvaggio lungo la via costringe i residenti a rischiare la vita camminando in mezzo alla strada e alle auto in transito - prosegue Simonetto - siccome all'inizio della via ci sono la pasticceria e la scuola di danza, la strada è piena di auto tutti i giorni compresi il sabato e la domenica. Poi dopo pranzo fino all'orario in cui terminano le lezioni di danza». I genitori hanno più volte sollecitato i lavori pubblici e il comando di polizia. «Quando sono chiamati da noi, escono e multano, ma la situazione si replica puntualmente ogni giorno».
Elena Filini
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Il Gazzettino