Crisi Safilo, prima intesa ma solo su Martignacco

Crisi Safilo, prima intesa ma solo su Martignacco
LONGARONENella crisi Safilo, che prevede 700 esuberi, sembra farsi strada una prima intesa tra azienda e sindacati, almeno per quanto riguarda lo stabilimento Martignacco (Udine)...

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LONGARONE
Nella crisi Safilo, che prevede 700 esuberi, sembra farsi strada una prima intesa tra azienda e sindacati, almeno per quanto riguarda lo stabilimento Martignacco (Udine) per il quale il Piano industriale prevede la chiusura mandando a casa 250 persone. Su Longarone, invece, gli esuberi sono 400 su 930 lavoratori. E proprio su Martignacco, spiega una nota Safilo, l'assemblea dei lavoratori ha convalidato l'ipotesi di accordo raggiunta, «in un clima di relazioni sindacali positive», nell'incontro svoltosi lunedì a Udine tra il management dell'azienda e le segreterie sindacali regionali e provinciali.

L'intesa prevede l'applicazione della cassa integrazione straordinaria che avrà decorrenza a partire dal 1° luglio 2020, un sistema di incentivi per favorire l'esodo volontario dei lavoratori (commisurati all'età anagrafica e che potranno andare da un minimo di 8 a un massimo di 12 mensilità lorde) e l'impiego di un advisor per la reindustrializzazione del sito produttivo, senza alcuna preclusione di settore per il possibile acquirente. L'azienda e le organizzazioni sindacali continueranno a lavorare per condividere un'ipotesi di accordo finalizzata alla gestione degli esuberi relativi allo stabilimento di Longarone e alla sede di Padova (50).
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Il Gazzettino