Crisi Safilo, prima intesa ma solo su Martignacco

Giovedì 20 Febbraio 2020
LONGARONE
Nella crisi Safilo, che prevede 700 esuberi, sembra farsi strada una prima intesa tra azienda e sindacati, almeno per quanto riguarda lo stabilimento Martignacco (Udine) per il quale il Piano industriale prevede la chiusura mandando a casa 250 persone. Su Longarone, invece, gli esuberi sono 400 su 930 lavoratori. E proprio su Martignacco, spiega una nota Safilo, l'assemblea dei lavoratori ha convalidato l'ipotesi di accordo raggiunta, «in un clima di relazioni sindacali positive», nell'incontro svoltosi lunedì a Udine tra il management dell'azienda e le segreterie sindacali regionali e provinciali.
L'intesa prevede l'applicazione della cassa integrazione straordinaria che avrà decorrenza a partire dal 1° luglio 2020, un sistema di incentivi per favorire l'esodo volontario dei lavoratori (commisurati all'età anagrafica e che potranno andare da un minimo di 8 a un massimo di 12 mensilità lorde) e l'impiego di un advisor per la reindustrializzazione del sito produttivo, senza alcuna preclusione di settore per il possibile acquirente. L'azienda e le organizzazioni sindacali continueranno a lavorare per condividere un'ipotesi di accordo finalizzata alla gestione degli esuberi relativi allo stabilimento di Longarone e alla sede di Padova (50).
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