Crisanti: «L'Oms? Baraccone da smontare e rifare»

Crisanti: «L'Oms? Baraccone da smontare e rifare»
«L'Oms dice che gli asintomatici non sono un problema per assolversi da tutti errori fatti prima. È un baraccone che va smontato e rifatto da capo». Lo ha sostenuto Andrea...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«L'Oms dice che gli asintomatici non sono un problema per assolversi da tutti errori fatti prima. È un baraccone che va smontato e rifatto da capo». Lo ha sostenuto Andrea Crisanti intervenendo su Radio 24. Il virologo dell'Università di Padova già da febbraio si è battuto per i tamponi di massa anche per scovare gli asintomatici in grado di diffondere il virus a loro insaputa. «L'Oms è finanziato da industrie private - ha proseguito il padre della maxi-campagna di tamponi a Vo' - e da pochi Stati. Dovrebbe invece fare gli interessi di tutta la comunità mondiale. Abbiamo bisogno di una organizzazione diversa e indipendente. Trump ha fatto un errore a ritirare i finanziamenti perché l'ha resa così più vulnerabile a influenze esterne, invece l'Oms deve essere finanziata da Stati membri senza interferenze esterne».

Riguardo ai presunti ritardi sulle comunicazioni da Pechino, secondo Crisanti «è chiaro che i cinesi ci hanno somministrato solo la parte finale della curva, manca la parte esponenziale. La Cina ha mentito sull'inizio della pandemia, sul numero dei casi, sulla mortalità e sugli asintomatici. Una totale mancanza di trasparenza». E anche per questo l'Italia si è trovata impreparata. Non solo: «C'è stata un po' di presupponenza anche da parte nostra pensando di essere più bravi dei cinesi». E la Lombardia è andata in crisi: «Ha pensato che fosse un'influenza, ma ha sbagliato l'impostazione perché l'epidemia si combatte sul territorio, non con i ricoveri come influenza stagionale. Nessuno era preparato e non c'era cultura epidemiologica».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino