BELLUNO - Tre edizioni tre. Dal lago di Braies a piazza dei Martiri, tutta di corsa notte e giorno, senza sosta per prati e sentieri. Ora l'annuncio: la Dolomiti Sky Run va in...
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In realtà il problema del forfait è da collegarsi ai costi richiesti dalla macchina organizzativa. Lo spiega Fabio De Mas, ideatore e coordinatore della manifestazione di ultra trailer: «Ci abbiamo messo il cuore e l'anima, ma davanti alla realtà dobbiamo arrenderci. Molti pensano che le gare trail non costino, anzi che gli organizzatori ci guadagnino. Almeno nel nostro caso non è così». Si snocciolano alcune voci di spesa: l'assicurazione per i volontari e la gestione dei ristori. Poi occorrono medici e ambulanze. Ha un costo il materiale per segnare il percorso. Costano i permessi, la pubblicità. Costo, costo, costo. Pare un ritornello.
Eppure la Dolomiti Sky Run è unica, ha il sapore dell'epica, con 10 mila metri di dislivello su 130 km complessivi di percorso. Tant'è che i ritiri vanno dal 40 al 50 per cento. «È una gara che costa almeno 30 mila euro e si finanzia con gli iscritti più i contributi pubblici, sempre incerti. E poi mancano gli sponsor». Il Comune di Belluno, in verità, qualcosa aveva messo sul piatto nell'edizione dello scorso anno: «Ci ha aiutato, ma non abbiamo ancora visto un euro, penso a causa dei tempi della burocrazia». Ma Fabio De Mas non demorde. Se da una parte ringrazia «i volontari che si sono fatti in quattro», dall'altra guarda al 2018: «Potrebbe essere questa solo una pausa», è il suo augurio.
Daniela De Donà
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Il Gazzettino