«Così finanziamo le associazioni»

«Così finanziamo le associazioni»
L'IDEAVENEZIA Da turista a partner di Venezia il passo non è mai stato così breve. Merito dell'associazione Les ailes de Venise (letteralmente, Le ali di Venezia) fondata e...

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L'IDEA
VENEZIA Da turista a partner di Venezia il passo non è mai stato così breve. Merito dell'associazione Les ailes de Venise (letteralmente, Le ali di Venezia) fondata e presieduta dalla parigina Isabelle Kahna, talmente appassionata della città da viverci ogni giorno che le è possibile. Non si tratta, però, della solita raccolta di fondi estemporanea, che poi non si sa a cosa serva e lascia dubbi su dove finiscano i soldi. Da manager finanziaria di una grossa azienda, Isabelle si è presa tutto il tempo necessario per strutturare l'associazione e il sito (lesailesdevenise.org), che ora sono pienamente operativi.

FINANZIARE PROGETTI
La svolta interessante è chiedere alla gente di finanziare progetti specifici di associazioni veneziane, acquistando per loro i materiali necessari e ottenendo nient'altro che un grazie e visibilità del proprio nome sulla home page del sito. Il nome è impresso sulle coppie di ali stilizzate che vengono sovrimpresse alle immagini di Venezia. Più si dona, più ali si ottengono e per più tempo il proprio nome resta in bacheca.
«Il nostro obiettivo - dice Isabelle - è quello di fornire attrezzature ai volontari veneziani che, nonostante l'alto costo della vita a Venezia, impiegano tempo e denaro per mantenere, migliorare e costruire nella loro città. Acquistiamo le attrezzature anche nei negozi locali approvati da queste associazioni per consegnare le attrezzature e per avere un'azione molto concreta che può essere verificata per una maggiore chiarezza e affidabilità».
GLI INIZI
«Tutto è partito nel luglio 2016 quando, dopo aver visitato la città per anni e vissuto il suo declino causato da un turismo monoculturale - racconta Isabelle - e l'esasperazione dei suoi abitanti. La monocultura turistica la porta ad una progressiva divisione della città venduta pezzo per pezzo, dagli appartamenti, ai negozi e laboratori, ai palazzi e alle strutture amministrative. Questo lascia poco spazio per un futuro a Venezia per i giovani veneziani. Abbiamo così partecipato a diverse mobilitazioni urbane di diversa provenienza perché dall'inizio di quest'avventura siamo e vogliamo rappresentare solo una parte dei cittadini del mondo, amanti incondizionati del più bel gioiello del patrimonio culturale dell'umanità».
ASSOCIAZIONI NO PROFIT
Per il momento ci sono quattro associazioni che beneficiano dei flussi dagli aderenti a Le ailes de Venise e sono: Masegni & Nizioleti, Il Nuovo Trionfo, Wigwam club e Artisti artigiani del chiostro. Ognuna di queste, infatti, svolge attività di cui beneficia l'intera comunità sotto diversi aspetti sostenendo le spese in proprio.

«Come selezioniamo i progetti? È semplice - aggiunge Isabelle - intanto hanno un impatto positivo sulla città e la loro attività è riproducibile. Secondo, la loro affidabilità, data dalla misurabilità della loro azione in concreto. Terzo, la mentalità aperta. Noi, comunque due volte al mese monitoriamo le attività e consegniamo il materiale acquistato. I donatori - conclude - sono per lo più cittadini francesi, ma il sito è in quattro lingue e ogni giorno si aggiunge qualcuno».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino