Dal mondo culturale veneziano, tante attestazioni di stima, accompagnate da delusione, curiosità sul dopo e imbarazzo nel commentare la notizia del possibile trasferimento a...
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Non meno incredula Angela Vettese, docente Iuav ed ex assessore per le Attività culturali nella Giunta Orsoni: «Difficile in questa fase dire qualcosa, per un vero e proprio giudizio dovrei essere in possesso di maggiori elementi. Innanzitutto, occorrerebbe capire se si tratta di trasferimenti o promozioni, anche se la Sardegna per Giovanna Damiani, diversamente da Roma per Renata Codello, mi fa propendere per la prima ipotesi. In ogni caso simili decisioni mi stupiscono. E mi chiedo cosa potrebbe accadere ora, anche in relazione alle prospettive di unione delle due soprintendenze».
«Codello e Damiani trasferite? Non ne sapevo nulla e mi riesce difficile intervenire nel merito - taglia corto Marino Cortese, presidente della Fondazione Querini Stampalia - Posso solo manifestare il mio apprezzamento e considerazione per entrambe, il mio disappunto qualora non potessero rimanere a Venezia, città alla quale tengono moltissimo, e i miei auguri per le rispettive carriere, consapevole che qui hanno operato bene».
«Sono fuori da anni dalle vicende veneziane - conclude Giandomenico Romanelli, già direttore dei Musei civici e direttore centrale dei Beni e attività culturali del Comune, attualmente impegnato come commissario e curatore di svariate mostre in Italia e all'estero - Ciò non toglie che con loro, specie con Renata Codello, ho sempre avuto un rapporto dialettico e lavorato bene. Anche quando le nostre posizioni non coincidevano».
Vettor Maria Corsetti
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Il Gazzettino