Controlli e cecchini San Marco blindata

Controlli e cecchini San Marco blindata
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VENEZIA - In Piazza San Marco hanno fatto le prove generali per i grandi eventi. Un allenamento che in epoca di terrorismo crescente non guasta mai. Cecchini sui tetti, uomini in divisa ovunque, controlli ai quattro accessi della piazza, suddivisione in settori dell'area marciana. Un lavoro non difficile, ieri, anche perchè avvisaglie di minacce proprio non ce n'erano.

Soltanto di buon mattino c'è stato un avviso di allerta, quando due cani hanno fiutato un telefono a muro reagendo come se si trovassero di fronte alla presenza di materiale esplosivo. Ma è bastata una veloce verifica per accertare che non ci si trovava di fronte a una bomba nascosta. L'afflusso di gente, poi, è stato inferiore alle previsioni: cinque, seimila le persone secondo una stima prudente della Questura.
Bastava un colpo d'occhio (a parte una donna con il burqa che è stata allontanata) per capire che la piazza era assolutamente tranquilla. Uno striscione è stato appeso alle transenne di buon mattino: «Ciao Valeria figlia nostra, angelo nel cielo». L'acqua alta ha rallentato l'afflusso, visto che ampie zone di masegni sono state coperte dalla marea fin quasi alle 11, lambendo perfino la sedia destinata al presidente Sergio Mattarella e alle altre autorità.
Molti lucciconi, molta emozione. Presenti anche molti stranieri, francesi, cinesi, qualche africano. Una coppia di albanesi in lacrime: «Nostra figlia Desmira era amica di Valeria - ha detto Gezim Sinanaj - hanno la stessa età e studiato assieme al liceo Benedetti». Dopo aver saputo della sparatoria, la figlia era disperata. «Ci ha chiamato sconvolta e continuava a ripetere: "Valeria non mi risponde al telefono, la chiamo e non mi risponde". Mia figlia ancor oggi è distrutta».

Presenti anche alcune scolaresche, mentre in tutti gli istituti è stato osservato un minuto di raccoglimento. E gli allievi del Benedetti hanno annunciato una raccolta di fondi a favore di Emergency, l'associazione di volontariato con cui era impegnata anche Valeria.
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Il Gazzettino