Controlli al Canova Madre e figlio con passaporti falsi per fuggire dall'Iran

Controlli al Canova Madre e figlio con passaporti falsi per fuggire dall'Iran
TREVISO - (an.zam.) Arrestati, come prevedono le nuove norme anti terrorismo, e poi in coda all'ufficio immigrazione per ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari. I...

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TREVISO - (an.zam.) Arrestati, come prevedono le nuove norme anti terrorismo, e poi in coda all'ufficio immigrazione per ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari. I protagonisti della vicenda sono una donna di 45 anni, originaria dell'Iran, e il figlio di 21. Quando gli agenti in servizio alla polizia di frontiera dell'aeroporto hanno preso in mano il loro passaporto della Repubblica Ceca hanno subito avuto più di qualche dubbio. Li hanno quindi fatti defilare ed hanno proceduto ad un controllo più accurato. E ben presto è emersa la verità. Né la donna né il figlio avevano mai messo piede nella Repubblica Ceca. Tutti e due erano arrivati a Treviso dall'Iran e sognavano di imbarcarsi su un aereo per Londra.

A bloccarli ha contribuito anche l'intensificazione dei controlli allo scalo. Anche se in questo caso non si trattava di aspiranti terroristi o malintenzionati. Ma di qualcuno che stava scappando. La donna è titolare di un centro di bellezza a Teheran ed ha una vita ritenuta troppo all'occidentale. Per questo è finita nel mirino degli estremisti islamici. In tutti i modi ha tentato di raggiungere il Regno Unito dove sognava di riprendere a lavorare e magari di aprire un centro di bellezza. Come prevedono le nuove norme antiterrorismo per chi ha passaporti falsi è scattato l'arresto. Ma il processo per direttissima è stato rinviato e i due sono stati affidati all'ufficio immigrazione della questura per le pratiche di espulsione. Dopo aver raccontato la propria storia, dichiarando di non poter tornare in Iran dove rischierebbero la vita, hanno presentato istanza per ottenere lo status di rifugiati, i due sono in attesa di risposta. Toccherà ai poliziotti capire se davvero la donna e il figlio potrebbero finire nel mirino dei Guardiani della rivoluzione iraniana che vigilano su ogni settore della vita. Allo scalo trevigiano sono 23 le persone finite in manette dall'entrata in vigore della nuova norma. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino