CONTROCORRENTE BOLZANO La Sicilia e l'Alto Adige restano zone rosse, ma - come era già avvenuto la scorsa settimana - la...
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BOLZANO La Sicilia e l'Alto Adige restano zone rosse, ma - come era già avvenuto la scorsa settimana - la Provincia autonoma di Bolzano tira dritto sulla via altoatesina e resta aperta. L'attuale regime, con negozi e bar aperti fino alle ore 18 e scuole in presenza, è stato confermato, almeno per il momento. L'Alto Adige si sente penalizzato perché effettua moltissimi test: solo ieri 8.000, ovvero quasi l'1,5% della popolazione. A Palazzo Widmann, la sede della giunta provinciale, viene ribadito che «l'Istituto superiore di sanità assegna all'Alto Adige un Rt al 1,03, rispetto al 1,50 della settimane scorsa». Anche il numero dei pazienti in terapia intensiva è in calo. I valori - viene sottolineato - sono perciò sotto la soglia di allarme». Non solo, sarebbe sotto la soglia di allarme anche la percentuale dei posti letto occupati in area medica. Il governatore Arno Kompatscher e l'assessore alla sanità Thomas Widmann, dal primo rosso scattato a sorpresa lo scorso 15 gennaio, hanno più volte lamentato che l'attuale sistema di classificazione delle zone colorate è a svantaggio delle regioni che effettuano molti test, soprattutto antigenici. L'alta incidenza si spiegherebbe perciò con l'elevatissimo numero di tamponi per 100.000 abitanti in Alto Adige, «che è oltre tre volte sopra la media nazionale».
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Il Gazzettino