Conte, mossa social e più protagonismo «Ecco cosa faremo»

Conte, mossa social e più protagonismo «Ecco cosa faremo»
IL PERSONAGGIOROMA Giuseppe Conte torna in scena. Dopo la conferenza stampa-compleanno di mercoledì, il premier tenta di nuovo di strapparsi dall'oscuramento indotto dal...

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IL PERSONAGGIO
ROMA Giuseppe Conte torna in scena. Dopo la conferenza stampa-compleanno di mercoledì, il premier tenta di nuovo di strapparsi dall'oscuramento indotto dal protagonismo di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Questa volta con un video di 7 minuti su Facebook, in giacca e cravatta a mezzo busto nel suo ufficio di palazzo Chigi, in onda alle 11 del mattino. Una scelta, causa il giorno di vacanza e l'orario, che non ha pagato: appena 10 mila le visualizzazioni in diretta, diventate poco più del doppio in serata.

Il proposito di Conte e del suo portavoce Rocco Casalino con la svolta social è evidente: dimostrare che a palazzo Chigi comanda (anche) lui. E che non è solo una «comparsa» o «un prestanome», come si affrettano a dire dem e forzisti. L'esordio su Fb è un po' da presentatore: «Buongiorno a tutti. Oggi vorrei prendermi qualche minuto per fare a voi il bilancio dei primi due mesi del nostro governo di cambiamento». Il passo successivo è marcare la diversità: «Il nostro governo ascolta le richieste dei cittadini e sta tenendo fede agli impegni presi con voi elettori, mettendo al centro i vostri interessi».
Mentre parla (leggendo il gobbo) vanno in onda immagini di repertorio con Salvini e Di Maio. Non manca un accenno all'orgoglio nazional-sovranista, accompagnato da clip che lo ritraggono con Donald Trump, Angela Merkel, Emmanuel Macron nei vari vertici internazionali di giugno e luglio. E giù a elencare i risultati: il «successo storico sui migranti», «imponendo in Europa un nuovo approccio al fenomeno migratorio». Non una parola, invece, sui dossier che dividono il governo giallo-verde: l'Ilva, la Tap, la Tav, i vaccini, la governance Rai. Due promesse. «Faremo una manovra economica seria, rigoroso ma anche coraggiosa che non toccherà», con i tagli, «settori strategici come sanità, scuola, ricerca». La seconda: «Adotteremo tutte le misure necessarie per combattere la povertà assoluta che riguarda 1.778.000 famiglie e oltre 5 milioni di persone».

Le reazioni delle opposizioni non sono tenere. C'è chi, come Andrea Marcucci (Pd) parla di «imbarazzante comparsata». Per Maurizio Gasparri invece è «un filmato comico».
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Il Gazzettino