Contagi stabili, assenti finora le varianti inglese e indiana

Contagi stabili, assenti finora le varianti inglese e indiana
IL BOLLETTINOROVIGO Ieri sono emersi tre nuovi contagi, lo stesso numero delle guarigioni, con il numero di quanti sono attualmente positivi rimasto quindi stabile a 109, così...

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IL BOLLETTINO
ROVIGO Ieri sono emersi tre nuovi contagi, lo stesso numero delle guarigioni, con il numero di quanti sono attualmente positivi rimasto quindi stabile a 109, così come stabili a 5 sono rimasti i ricoverati: di Delta, in Polesine, almeno per il momento, non vi sono tracce. Non si tratta della scomparsa di una fetta del territorio provinciale, bensì del fatto che l'ultima e più temibile variante del Coronavirus, la variante delta, meglio nota come variante indiana, in sigla B.1.617, fortunatamente da queste parti non sembra ancora essere arrivata, anche se l'attenzione è massima. De resto, limitati sono stati anche i casi accertati finora in tutto il Veneto.

REPORT VARIANTI
Come si legge nell'ultimo report dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, aggiornato all'inizio di giugno, «complessivamente sono stati identificati 2 casi della variante B.1.617.1 nel mese di aprile a Vicenza e 31 casi, 28 confermati con il sequenziamento del genoma completo, della variante B.1.617.2 tra aprile e maggio in campioni provenienti dalle province di Treviso, Venezia, Padova, Verona, Vicenza. Molti di questi casi sono stati riscontati in soggetti di rientro dall'India e loro familiari, ma si ritiene possibile una crescente diffusione di questa variante nel territorio regionale. In particolare, i due casi identificati nel corso della sorveglianza Iss del 18 maggio non riportano nessun viaggio o contatto con persone di rientro dall'estero».
SERVE CAUTELA
Tuttavia, è lo stesso Zooprofilattico a indicare chiaramente che questi numeri sono da prendere con le molle: «Sebbene rassicuranti, tali dati si basano sull'analisi di un numero relativamente ridotto di casi e necessitano di essere confermati nelle prossime settimane. Il numero di campioni sequenziati a oggi da Izsve è limitato rispetto al numero di casi positivi in Veneto e fornisce solo un'istantanea parziale delle possibili varianti circolanti nel territorio: è stato ottenuto il genoma completo di un totale di 1.104 campioni, di cui 1.068 prelevati tra novembre 2020 e maggio 2021 e 36 campioni raccolti tra marzo e ottobre 2020». Cinque i casi riscontrati di variante camerunense, B.1.620, a Padova e Belluno, otto della variante egiziana, la C.36, a Padova e Treviso.
LA FOTOGRAFIA

La variante più temibile, soprattutto per una maggiore trasmissibilità, risulterebbe quella indiana, che tante preoccupazioni sta sollevando in Gran Bretegna, mentre proprio la variante inglese, per buona parte responsabile della terza ondata, è ormai dominante in Veneto: «Il risultato della sorveglianza del 18 maggio sottolinea l'Izsve - coordinata da Iss, ha confermato una prevalenza del 94,2% della variante inglese in Veneto. Le varianti B.1.617.2 (variante indiana) e P.1 (brasiliana) sono state identificate con una frequenza inferiore al 2%. La variante nigeriana B.1.525 e quella sudafricana B.1.351 non sono state individuate nel corso di questa sorveglianza». Un aspetto che, comunque, viene rimarcato, è l'efficacia del completamento del ciclo di immunizzazione nel prevenire l'insorgenza di sintomi gravi anche nella variante Delta. Importante, quindi, che in Polesine la campagna vaccinale prosegua spedita, anche se lunedì il numero delle somministrazioni è stato inferiore alla quota di crociera delle 2mila inoculazioni giornaliere, 1.780. In ogni caso ieri è stata superata quota 180mila somministrazioni totali. Lunedì erano arrivate a 178.554, di cui 120.098 di prime dosi, 54.892 di seconde dosi e 3.564 di monodose.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino