Contagi fra i banchi e nei posti di lavoro Rigoli: «Bloccarli usando i test fai-da-te»

Contagi fra i banchi e nei posti di lavoro Rigoli: «Bloccarli usando i test fai-da-te»
LA SVOLTATREVISO Si avvicina la possibilità di usare i test fai-da-te per il coronavirus nelle scuole. L'idea uscita dalla Microbiologia di Treviso è stata sviluppata da diverse...

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LA SVOLTA
TREVISO Si avvicina la possibilità di usare i test fai-da-te per il coronavirus nelle scuole. L'idea uscita dalla Microbiologia di Treviso è stata sviluppata da diverse aziende. E nelle prossime settimane potrebbe arrivare la svolta. L'ultima parola spetta alla Regione. Ma la strada sembra segnata. Si tratta di un passo fondamentale se si pensa che in questo periodo, in media, 15 classi al giorno finiscono in quarantena o monitoraggio per casi di Covid. Ad oggi sono in tutto 81 le sezioni sotto la lente. Il percorso è seguito da vicino in primis da Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia, padre dei test rapidi. «I test fai-da-te per il controllo dei contagi in presa diretta potranno essere usati nelle scuole così come negli ambienti di lavoro spiega questo si sommerà al costante aumento delle persone vaccinate e anche a quelle che hanno sviluppato gli anticorpi dopo l'infezione. Sono tre aspetti che, assieme, permetteranno di migliorare la situazione».

RITORNO IN PRIMA LINEA
Il primario è tornato al lavoro nei giorni scorsi dopo il malore che lo aveva costretto a un breve ricovero in Cardiologia. «Un rientro progressivo. Non per 18 ore al giorno, come accadeva prima specifica da bravo paziente seguo le indicazioni per la riabilitazione date dai miei medici curanti, Carlo Cernetti e Patrizio Sarto». Per quanto riguarda la scuola, lo stesso Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl, ha aperto all'uso dei test rapidi. «Ogni istituto potrebbe tenere i contagi sotto controllo in modo autonomo. La decisione finale, comunque, spetta al comitato tecnico scientifico spiega nel frattempo abbiamo già vaccinato quasi l'80% del personale scolastico del trevigiano, dagli asili all'università. Sono infatti 14.285 le persone che hanno ricevuto la prima dose, tra insegnanti e addetti con altre mansioni, su un totale di circa 18mila». Ne mancano all'appello poco più di 3.700. Il traguardo, insomma, è vicino. Il tutto mentre l'epidemia continua a rallentare. I reparti Covid ordinari si avvicinano alla fascia azzurra: oggi ospitano 154 pazienti. Le Terapie intensive invece contano 34 ricoverati positivi. «I positivi stanno diminuendo: cominciano a esserci buoni segnali dice Rigoli bisogna però stare sempre molto attenti: nelle prossime tre o quattro settimane vedremo l'eventuale incidenza della riapertura delle scuole».
IL NODO SERVIZI SOCIALI

Intanto da inizio maggio lo stesso Rigoli potrebbe lasciare il timone della Microbiologia nelle mani di Elisa Vian per assumere l'incarico di direttore dei servizi sociali dell'Usl. La domanda è stata presentata. Il bando si chiude domani. Benazzi ha fatto sapere che in ogni caso servirà il placet dei sindaci trevigiani. Scontato? Fino a un certo punto. Il Pd della Marca ieri si è sfilato. «Invitiamo i sindaci a una valutazione più attenta ai bisogni del sociale sottolineano Giovanni Zorzi e Nicolò Rocco, rispettivamente segretario provinciale e responsabile della sanità senza nulla togliere alla professionalità del dottor Rigoli, la sua nomina alla direzione del sociale significa dare un taglio esclusivamente sanitario alla crisi che stiamo attraversando e che, purtroppo, ci accompagnerà anche nei prossimi mesi con i suoi pesanti impatti proprio sulla dimensione sociale delle nostre comunità. Invitiamo i sindaci a fare le proprie valutazioni considerando bene i bisogni che loro stessi stanno toccando con mano, in prima linea, in questi mesi drammatici». (m.fav)
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Il Gazzettino