Comune in campo: «Cerchiamo subito una soluzione»

Comune in campo: «Cerchiamo subito una soluzione»
LE REAZIONIROVIGO Ora la palla passa alla politica, con l'amministrazione Gaffeo in prima linea per cercare di trovare una soluzione alla potenziale chiusura di uno stabilimento...

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LE REAZIONI
ROVIGO Ora la palla passa alla politica, con l'amministrazione Gaffeo in prima linea per cercare di trovare una soluzione alla potenziale chiusura di uno stabilimento che ospita 43 lavoratori. Al termine dell'assemblea sindacale di ieri, i dipendenti dell'azienda ex Esoform hanno invocato l'interessamento alla vicenda da parte del Comune e della Regione, nella speranza che questi due enti riescano a trovare un qualche tipo di accordo con Ecolab, per evitare la definitiva chiusura della filiale rodigina. «Manifesto preoccupazione e massima attenzione alla vicenda - ha dichiarato il sindaco Edoardo Gaffeo - l'amministrazione comunale si farà parte attiva per cercare di capire se sia possibile un ripensamento da parte dell'azienda, al fine di evitare la chiusura dell'impianto che ha sede in città. Siamo vicini a tutti i lavoratori».

SUBITO IN CAMPO
Già nella serata di martedì il primo cittadino ha preso contatto con il suo assessore alle Attività produttive Dina Merlo, che non nasconde lo sconforto che sta provando di fronte a questa situazione: «Ne ho già discusso con il sindaco e ho appreso ulteriori dettagli dalla stampa, ma al momento non abbiamo ancora elaborato un'iniziativa. Quel che è certo è che sarà necessario prendere attentamente in esame la situazione e provvedere, quanto meno, ad avere informazioni precise per poter iniziare una mediazione. Al momento è un po' presto, aspettiamo e osserviamo quello che accadrà nelle prossime ore. Adesso stiamo attivando i nostri contatti per capire se è possibile mettere in piedi una trattativa. È una vicenda davvero molto spiacevole».
APPELLO ALLA REGIONE
Deciso il commento del capogruppo Dem a Palazzo Nodari, nonché consigliere regionale, Graziano Azzalin, che chiede l'immediato intervento di Venezia: «L'ex Esoform non può e non deve chiudere. È necessario un impegno immediato di tutte le istituzioni, a partire dalla Regione. Dobbiamo scongiurare questa ipotesi e il licenziamento di 43 dipendenti. Stiamo parlando di un nome storico per il Polesine, un'impresa nata addirittura nel 1921 e nel corso degli anni, conosciuta in tutto il mondo. Oggi non è in perdita e appare ancor più inaccettabile il comportamento della proprietà, che decide di chiudere tutto per spostarsi altrove, in questo caso in Francia. Occorre aprire un tavolo, coinvolgendo i sindacati che da un anno denunciavano la mancanza di chiarezza da parte dell'azienda, per far tornare la Ecolab sui propri passi. La provincia da tempo vive un momento difficile sul fronte occupazionale, in dieci anni sono andati persi settemila posti di lavoro: non possiamo permettere che aziende sane lascino il territorio per aumentare i profitti altrove».

Il consigliere leghista Michele Aretusini, invece, sostiene l'importanza di un tavolo permanente per l'occupazione in Polesine, spiegando di non essere stato ascoltato quando in passato si era sviluppato uno scenario simile a quello della Ecolab con la Sicc: «L'allora presidente della Provincia Marco Trombini istituì un tavolo per il lavoro e dissi che doveva essere permanente, non una tantum. Ci ritroviamo punto a capo, con un tavolo che è durato solo il tempo dello sdegno generale per un licenziamento di massa, poi è sparito nel nulla e ora altri 43 lavoratori rischiano di esserre lasciati a casa dalla sera alla mattina».
Alberto Lucchin
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino