Una nuova architettura del sistema erariale, e uno dei più grandi tagli alle tasse della storia americana. Donald Trump ha lanciato ieri la scommessa più ambiziosa della sua...
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La legge sarebbe accompagnata dall'offerta di uno scudo fiscale per i capitali all'estero, che nei calcoli del governo dovrebbe riportare migliaia di miliardi di dollari negli Usa. Il capo degli economisti della Casa Bianca Gary Cohen e il tesoriere Steven Mnuchin hanno presentato brevemente il piano ieri, definendolo una pietra miliare della nuova amministrazione, disegnata per rilanciare l'economia e l'occupazione americana. La loro presentazione non è potuta però andare oltre alle dichiarazioni di principio. Il dettaglio della riforma è ancora tutto da scrivere, come ad esempio l'indicazione di quali sono le fasce di reddito accoppiate alle aliquote, e quale sarà la tassazione proposta per i capitali scudati. L'incognita più seria poi riguarda poi il costo che la riforma avrebbe sui conti dello stato. Se il governo vorrà evitare lo scoglio di una richiesta di un voto di maggioranza al 60%, dovrà presentare una contabilità a somma zero: i tagli dovranno pareggiare le nuove entrate.
La Commissione Tasse del congresso avverte invece che buona parte dei 200 miliardi di tagli annui previsti dalla riforma sono senza copertura, e ha anche messo in chiaro che non è disposta ad accettare l'aspettativa di una crescita del pil esplosiva, come quella che promette la Casa Bianca, a garanzia di future coperture. Questo giudizio algebrico potrebbe influire sulle sorti del dibattito, e sul voto del legislativo, che al momento si presenta incerto. Un segnale positivo per le future battaglie congressuali è l'accordo ritrovato con il Freedom Caucus, la lobby ultra conservativa che aveva affossato la proposta di controriforma sanitaria il mese scorso. Il gruppo ha detto ieri che darà il suo consenso alle seconda versione del testo di legge, il quale sembra escludere la responsabilità delle assicurazioni per le malattie preesistenti al momento della stipula di una polizza. La misura, che cancellerebbe una delle conquiste chiave della riforma Obama, è però osteggiata dall'opposizione e dall'ala moderata dei repubblicani, che insieme potrebbero aprire nuove falle nella maggioranza. Per l'immediato invece il governo sembra invece disposto a pagare i sussidi sulle polizze degli americani meno abbienti, ed evitare così un contenzioso con i democratici che avrebbe portato al blocco totale della spesa pubblica tra due giorni.
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Il Gazzettino