Coldiretti, la spesa sospesa per aiutare chi è in difficoltà

Coldiretti, la spesa sospesa per aiutare chi è in difficoltà
L'INIZIATIVAUDINE In Italia ci sono 2,7 milioni di persone che nel 2018 sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare. È quanto emerge dalla prima Mappa della fame in Italia...

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L'INIZIATIVA
UDINE In Italia ci sono 2,7 milioni di persone che nel 2018 sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare. È quanto emerge dalla prima Mappa della fame in Italia elaborata dalla Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione promossa dalla Fao, sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Faed attraverso l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). E se oltre il 55% delle persone che hanno chiesto aiuto nel 2018 è concentrato nelle regioni del Mezzogiorno, nemmeno il Friuli Venezia Giulia è però esente da questa piaga, dato che il problema della fame tocca 52mila persone in regione, di cui quasi 10mila hanno meno di 15 anni. Di fronte a questa situazione di difficoltà, Coldiretti e Campagna amica hanno lanciato l'iniziativa della spesa sospesa. Si tratta della possibilità di fare una donazione libera presso i banchi dei mercati di Campagna amica (a Udine quello coperto di viale Tricesimo, ma mercati di Campagna amica sono attivi anche a Pordenone e, da sabato, a Gorizia) per fare la spesa a favore dei più bisognosi. In pratica, si mutua l'usanza campana del caffè sospeso, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. I coltivatori aderenti a Campagna amica, con i soldi donati, prepareranno quindi una spesa da devolvere alle associazioni caritatevoli che si occupano dell'assistenza dei poveri (ad esempio la Caritas, che ha attivato da anni una mensa nel cuore di Udine, ma anche altre realtà presenti sul territorio).

La Mappa di Coldiretti evidenzia come la maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo abbia fatto attraverso la consegna di pacchi alimentari che corrispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli: sono state infatti appena 113mila le persone che si sono servite delle mense dei poveri a fronte di 2,36 milioni di persone che hanno invece accettato l'aiuto delle confezioni di prodotti (103mila persone sono state invece supportate dalle unità di strada).
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Il Gazzettino