CIVIDALE Resta in carcere con l'accusa di tentato omicidio aggravato da futili

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CIVIDALE

Resta in carcere con l'accusa di tentato omicidio aggravato da futili motivi Giancarlo Ciotti, il 57enne di Dolegna del Collio che nel primo pomeriggio di sabato ha aggredito il cognato che vive a Gagliano di Cividale del Friuli e quindi ha accoltellato un consigliere comunale di Dolegna, Loris Laurencig, 45 anni, che vive a poche decine di metri da casa sua. Il 45enne è stato raggiunto al collo e all'addome da due fendenti ed è rimasto ferito molto gravemente; è ricoverato in prognosi riservata all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine nel reparto di terapia intensiva, ma non sarebbe in pericolo di vita. Ciotti, che è stato arrestato intorno alle 22 di sabato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Gorizia, comandato dal tenente colonnello Pasquale Starace, si era barricato nella sua casa di via Breg, a Mernico, dopo aver colpito Laurencig. Era stato necessario fare irruzione nell'abitazione, col supporto dei vigili del fuoco, perché il 57enne non intendeva arrendersi. Portato nella notte nel carcere di Gorizia, non ha collaborato con gli inquirenti. Ha detto solo di aver gettato nei campi il coltello usato per ferire il consigliere comunale, lama che non è stata ancora trovata. I miliari dell'Arma, che indagano sul caso coordinati dalla Procura di Gorizia, attendono che Laurencig si riprenda per poterlo ascoltare e riuscire quindi a ricostruire l'aggressione. Il 57enne si sarebbe avvicinato alla sua automobile, una Peugeot 206, che il consigliere aveva appena posteggiato a bordo strada, vicino all'ingresso della sua casa, e, dopo averlo minacciato, lo avrebbe accoltellato mentre era accanto alla portiera sinistra. Sull'asfalto, infatti, sono rimaste tracce di sangue che l'uomo ha perso dopo essere stato ferito. L'aggressione, dunque, si è consumata tra la strada e il piccolo cortile dell'abitazione dove Laurencig vive col fratello. L'udienza di convalida dell'arresto di Ciotti si terrà oggi, come pure l'interrogatorio di garanzia. Non sono chiari i motivi del suo gesto; in paese, a Mernico, viene descritto da tutti come una persona problematica, schiva, sempre arrabbiata. Non a caso da anni è seguito dai servizi sociali. Il medico l'aveva visitato due settimane fa e non aveva riscontrato un peggioramento delle sue condizioni fisiche né, tantomeno, un crollo psicologico. Tre giorni fa il 57enne aveva chiesto un incontro con il sindaco Diego Bernardis con cui si era lamentato con frasi sconnesse; era stato uno dei tanti sfoghi anche se il primo cittadino non lo aveva sottovalutato. Già nel 2016, infatti, Bernardis aveva proposto per lui un trattamento sanitario obbligatorio dopo un brutto episodio che aveva visto protagonista il 57enne con la sorella e la nipote. La comunità di Mernico, un borgo di 30 abitanti al confine con Prepotto, è molto scossa ma non stupita: da tempo costretta a convivere con Ciotti, le sue continue aggressioni verbali nei confronti di turisti e di residenti, senza dimenticare i suoi trascorsi con la famiglia d'origine, costretta a cambiare paese, rifugiandosi a Cividale.

Paola Treppo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino