Sembrano aver scelto l'umido argine dell'Adige come nuova zona dove svernare. E qualcuno, in umido, ci può finire davvero. Di certo, il loro avvistamento ha creato non pochi...
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«Essendo stato accertato si nota nella relazione degli uffici della Provincia - che non poteva trattarsi di maiali domestici sfuggiti al controllo dei proprietari, bensì di tracce appartenenti ad animali con caratteristiche del piede inequivocabilmente riconducibili a cinghiali, è verosimile che si tratti effettivamente di cinghiali o di ibridi con maiali che, vivendo in stato di naturale libertà, sono comunque annoverabili fra la fauna selvatica». E se resta senza una risposta la domanda sul come i cinghiali in questione abbiano attraversato l'Adige, visto che è lecito supporre che si tratti di una calata dalle zone limitrofe al Parco dei Colli Euganei, che dista una ventina di chilometri e che fronteggia un problema di sovrappopolazione, la Provincia è passata già al contrattacco, varando un piano di eradicazione della specie aliena per San Martino, Rovigo e Villadose, fino al 31 dicembre, visto che il territorio, si specifica, ha una vocazione agricola che mal si concilia con la sua presenza e visto che ha un'elevatissima capacità riproduttiva che permette di triplicare le presenze in una sola stagione.
La colonia di cinghiali, si nota, dovrebbe essere costituita dai tre ai cinque capi individuati a marzo e incrementata dalla nascita di alcuni soggetti. Gli interventi saranno effettuati dalla Polizia provinciale che potrà essere coadiuvata da un massimo di cinque cacciatori-selettori e da agenti di altre Province. Dal Parco Colli dovrebbero arrivare in prestito tre gabbie-trappola.
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Il Gazzettino