Ciclista investito muore dopo 5 giorni, oggi l'addio a Casier

Ciclista investito muore dopo 5 giorni, oggi l'addio a Casier
L'ADDIOTREVISO Era uscito prima di cena per una pedalata in bicicletta. E' stata l'ultima. Mentre attraversava l'incrocio fra via Sant'Osvaldo e via Callalta, a Fiera, un'auto lo...

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L'ADDIO
TREVISO Era uscito prima di cena per una pedalata in bicicletta. E' stata l'ultima. Mentre attraversava l'incrocio fra via Sant'Osvaldo e via Callalta, a Fiera, un'auto lo ha centrato in pieno. Luciano Battistella, 61 anni, da quel brutto incidente non si è più ripreso. E dopo 5 giorni di agonia al Ca' Foncello di Treviso, il suo cuore si è fermato. Oggi Casier, paese di cui era originario, alle 10 gli tributerà un mesto saluto.

Ma sul tappeto resta un problema viabilistico spesso poco considerato. Perchè l'incrocio a raso fra via Callalta e via Sant'Osvaldo è pericoloso nella misura in cui la stradina secondaria sbuca su quella principale che è al culmine di un lungo rettilineo, dove spesso si tende a premere sull'acceleratore. Venendo dall'incrocio semaforico di Fiera, il rettilineo si stende per 300 metri buoni e permette di guadagnare velocità. Anche dalla parte opposta, ovvero proveniendo da Silea, non si scherza. In uscita da un tratto misto fatto di leggere semicurve, spesso le auto piombano sull'incrocio ad andature superiori ai 50 orari. E se da una parte via Sant'Osvaldo proietta pedoni, ciclisti e automobilisti sul ciglio di una strada dove i limiti vengono raramente rispettati, proprio di fronte sbuca la strada che porta sulla Restera, meta di gite in bicicletta, con tutti i rischi del caso. Battistella, tra l'altro, proveniva proprio da lì.
APERTA UN'INDAGINE
La forte fibra dell'uomo ha retto fin quando ha potuto. Troppe e troppo gravi le lesioni riportate nell'incidente. La Procura ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di omicidio stradale a carico dell'automobilista, anche se attraverso le perizie dovranno essere stabiliti con esattezza i contorni di responsabilità.

Battistella era andato in pensione qualche anno fa dopo aver gestito a lungo la Carrozzeria Veneta di Silea. Grande appassionato di musica, amava tantissimo anche la bicicletta. La Restera e tutto il tratto compreso fra Treviso e Casier, dove abitava con la moglie, era un territorio che conosceva a menadito. Purtroppo la conoscenza dei luoghi e la sua proverbiale prudenza non sono bastati ad evitare la tragedia.
R.T.
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Il Gazzettino