Chiesa evangelica? No, albergo abusivo

Chiesa evangelica? No, albergo abusivo
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IL DORMITORIO
PADOVA Quel negozio di via Venezia al numero 59 doveva essere trasformato in una chiesa evangelica, invece è diventato un albergo abusivo per cittadini nigeriani. Alle spalle del Centro Giotto e a un passo da via Anelli, lo spazio da più di un anno ha ospitato decine di africani. Il costo per trascorrere una notte oscillava tra i cinque e i dieci euro. All'interno gli ospiti dell'hotel avevano a disposizione materassi, coperte, stufe per riscaldarsi, un frigorifero e alcune bombole del gas con tanto di fornelli per cucinare i pasti. La proprietaria dell'esercizio commerciale, una padovana, ignara di quanto stava accadendo all'interno della sua proprietà, non più tardi di una decina di giorni fa ha chiamato un paio di fabbri per cambiare le serrature e impedire di nuovo l'accesso ai nigeriani. La situazione di degrado è stata registrata dal comitato Stanga che, ieri nel tardo pomeriggio, ha segnalato il caso alla polizia locale.

I FATTI
Il negozio, ora chiuso da una decina di giorni, per almeno un anno è diventato un albergo abusivo gestito da cittadini nigeriani. «Il direttore dell'hotel era un africano - ha raccontato Paolo Manfrin, presidente del comitato Stanga - che tutte le notti raccoglieva il denaro: prezzo per dormire dai cinque ai dieci euro. La struttura ha ospitato almeno una ventina di persone per notte da quasi un anno. Abbiamo poi scoperto che i nigeriani avrebbero pagato circa 1.500 euro al mese d'affitto a un'agenzia immobiliare. Sappiamo che oltre a dormire, gli ospiti potevano riscaldarsi con le stufe e cucinare con le bombole di gas». Testimone oculare dell'albergo abusivo è anche il commerciante moldavo Valentin, con il supermercato di articoli russi Valmart accanto all'hotel dei nigeriani. «Un giorno - ha ricordato l'esercente - ho chiesto all'agenzia immobiliare responsabile del negozio al numero 59 di via Venezia, di poterlo vedere perchè ero intenzionato ad acquistarlo per ingrandire la mia attività. Quando sono entrato a terra c'erano tre africani che stavano dormendo».
LA SCOPERTA

La situazione di degrado è venuta a galla, quando all'inizio di agosto la proprietaria del negozio trasformato in un albergo abusivo, dopo avere avuto problemi con l'agenzia immobiliare che lo ha dato in affitto ai nigeriani, ha intuito che qualcosa non andava. Così ha effettuato un'ispezione e all'interno del locale ha trovato materassi, coperte, sedie, un frigorifero, alcune stufe, diverse bombole del gas per cucinare, decine e decine di sedie bianche in plastica, giocattoli e derrate alimentari. La donna, una padovana, allora ha chiamato un paio di fabbri e ha fatto sostituire tutte le serrature. Gli africani così da almeno una decina di giorni non hanno più accesso al loro albergo abusivo. E hanno dato vita a una forma di protesta, perchè vogliono avere restituite almeno le bombole del gas e i materassi. Ma la proprietaria è stata categorica, intimando loro di non avvicinarsi più al suo negozio. La donna si sarebbe poi rivolta a un avvocato per muovere causa contro l'agenzia immobiliare, che avrebbe subaffittato a sua insaputa lo spazio ai nigeriani. Intanto nel tardo pomeriggio di ieri il comitato Stanga, attraverso una email, ha segnalato la situazione di degrado registrata in via Venezia alla polizia locale. «Se gli africani da qualche giorno sono spariti - ha ripreso Paolo Manfrin - quello che preoccupa sono le bombole del gas rimaste chiuse all'interno dell'esercizio commerciale».
Marco Aldighieri
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Il Gazzettino