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Non è stato facile per il Liverpool vincere contro il Chelsea e conquistare la sua quarta Supercoppa Europea, dopo i successi del 1977, del 2001 e del 2005. Festeggiano i Reds che si impongono ai calci di rigori (7-6, dopo il 2-2 al 120'): decisivo l'errore di Abraham, che si fa parare il tiro da Adrian. Lo spagnolo, arrivato pochi giorni fa dal West Ham, non fa rimpiangere Alisson, fuori per un infortunio al polpaccio.
Al Chelsea non bastano i gol di Giroud e Jorginho perché i Reds colpiscono due volte con Mané e dagli 11 metri non falliscono. Sorride Jurgen Klopp, che a inizio ripresa corregge la formazione titolare inserendo Firmino, autore di due assist. L'ingresso del brasiliano cambia la gara del Liverpool, che con questo successo dà continuità al trionfo di giugno a Madrid nella finale di Champions contro il Tottenham.
Il Chelsea non può recriminare nulla: la squadra di Frank Lampard, che sembra aver messo alle spalle il debutto shock in Premier all'Old Trafford contro il Manchester United (sconfitta per 4-0) e le critiche del suo maestro José Mourinho, gioca una bella gara, ispirata da Pedro e da uno stratosferico Kanté. Ai Blues vengono anche annullati due gol per fuorigioco: a Pusilic al e a Mount a 7' dalla fine.
ESTASI
Il Liverpool si fa sorprendere dalle iniziative del Chelsea. Pusilic e Pedro (lo spagnolo colpisce una traversa al 22' sullo 0-0) mandano in difficoltà gente esperta come Matip e Van Dijk. Il vantaggio dei Blues è di Giroud, bravo a battere Adrian su suggerimento di Pusilic.
All'intervallo Klopp alza la voce, infastidito dalle tante disattenzioni difensive della sua squadra. Entra Firmino e il Liverpool si riprende. Al brasiliano servono soltanto 3' per lasciare il segno con il tocco che beffa Arrizabalaga in uscita e consente a Mané di pareggiare a porta vuota. Arrizabalaga al 29' salva su Salah e poi su Van Dijk. Si va ai supplementari. Raddoppia Mané ancora su assist di Firmino, poi pareggia Jorginho dagli 11 metri. Mount e Pedro impauriscono i Reds, ma ai rigori vince il Liverpool.
Salvatore Riggio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino