Che bel momento per le aziende vinicole friulane. Certo, parlare di vino in Friuli

Che bel momento per le aziende vinicole friulane. Certo, parlare di vino in Friuli
Che bel momento per le aziende vinicole friulane. Certo, parlare di vino in Friuli è parlare di vita, lavoro, storia, tradizione, eccellenza, e dunque a maggior ragione questi...

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Che bel momento per le aziende vinicole friulane. Certo, parlare di vino in Friuli è parlare di vita, lavoro, storia, tradizione, eccellenza, e dunque a maggior ragione questi sono più che mai giorni speciali, grazie a tre importanti riconoscimenti conquistati da altrettante realtà della regione.

Tanto per cominciare, porta in Friuli, e precisamente a Vigneti Le Monde, il premio per il Miglior Rapporto Qualità Prezzo assegnato dalla guida Vini d'Italia 2021 del Gambero Rosso. Siamo fra le sponde dei fiumi Livenza e Meduna, in provincia di Pordenone ma quasi al confine con il Veneto. A conquistare il titolo è stato il Friuli Pinot Bianco del 2019 il cui prezzo di partenza è attorno ai 6 euro, poco più, e, sullo scaffale, le 35 mila bottiglie prodotte si trovano a 10 euro. Dimostrazione che, se i produttori si accontentano di guadagnare il giusto, si può bere bene, anche molto bene, senza spendere un capitale. Una strategia, quella del prezzo corretto, che contraddistingue da sempre l'azienda: «E che ci sta ripagando alla grande puntualizza Alex Maccan, titolare da oltre un decennio della tenuta . Tenendo conto che da anni il nostro vino conquista i Tre Bicchieri della guida, per noi sarebbe stato gioco facile, come capita spesso, alzare i prezzi, invece abbiamo sempre optato per il rispetto dei clienti e dei consumatori. E questo premio, che ci emoziona e ci ha regalato una straordinaria visibilità, ci dice che siamo nel giusto».
Spostandosi sui Colli Orientali, e precisamente a Torreano, e dal Pinot Bianco al Friulano, ecco che si sale ancora e si incontra nientemeno che il miglior vino bianco d'Italia, almeno secondo il giudizio dei degustatori di Winesurf, l'unica guida online dei vini italiani del tutto gratuita, forte di un sito visitato ogni giorno da tre mila utenti. A far festa, in questo caso, è il Nexus, un Friulano (ex Tocai, tanto per intenderci), prodotto dall'azienda Valchiarò con le uve del 2019. Winesurf ha assaggiato alla cieca oltre 1400 bianchi da tutta Italia (dei quali 340 corregionali) e issato Nexus (qui siamo attorno ai 13/14 euro in enoteca, anche in questo caso prezzo di grande correttezza) valutato la bellezza di 93 punti sul gradino più alto del podio, appaiato ad un Verdicchio dei colli di Jesi. Trent'anni di attività festeggiati in maniera trionfale. Un'affermazione che, oltretutto, ha un valore aggiunto per tutta la Regione, anche come simbolico risarcimento per tutti coloro che non hanno mai accettato la perdita del nome Tocai. Scrive infatti Winesurf: «Questo grande Friulano andrebbe fatto assaggiare a chi dice che il Friulano non si riesce a vendere fuori dai confini regionali».
Ma non è finita. Se ci spostiamo a Capriva del Friuli e ci fermiamo a Villa Russiz vedremo anche qui volti sorridenti. Leggete qua: «Villa Russiz è un posto unico, irripetibile. Non è semplicemente un'azienda vitivinicola, non è solo una casa famiglia. Villa Russiz è un qualcosa che ha 150 di storia. Una storia bellissima che parte nel 1868. Chi la fondò aveva un obiettivo ben preciso. E quell'obiettivo è sempre stato portato avanti. Parliamo di un progetto che genera energia, positività e crea un collante economico, sociale e territoriale»: sono le prime parole dette al Gambero Rosso da Giulio Gregoretti, direttore generale della storica realtà friulana che quest'anno, oltre ai consueti Tre Bicchieri, ha ricevuto anche il Premio Speciale per il Progetto Solidale: una delle più prestigiose cantine della regione che, grazie ad un'apposita Fondazione senza scopo di lucro, gestisce il patrimonio immobiliare e agricolo e investe i proventi nella casa famiglia Casa Elvine, che accoglie bambini e ragazzi meno fortunati, seguiti da nove educatori (tutti dipendenti della Fondazione), offrendo una possibilità di parziale inserimento nel mondo del lavoro, nel tempo libero dagli impegni scolastici, fra vendemmie, lavori agricoli, potature.
L'oggetto principale dello statuto è quello di aiutare minori in difficoltà e tutto ebbe inizio nel 1868 quando Elvine Ritter de Zahony, contessa austriaca, e il conte Theodor Karl Leopold Anton de la Tour Voivrè si sposano e ricevono in dono dal padre di lei un appezzamento chiamato Russiz, nel Collio Goriziano.

Mentre Theodor, enologo e grande esperto e appassionato, si dedica ai vigneti, la contessa fonda una scuola in sostegno dei più poveri, ammettendo anche le bambine cattoliche, in tempi in cui la scuola elementare era solo maschile. Da quel momento Villa Russiz non ha mai smesso di occuparsi dei più poveri, dei più bisognosi, dei più sfortunati fino al 2012 quando è stata fondata la casa famiglia intitolata proprio ad Elvine Ritter. «Per questo spiega ancora Gregoretti il premio ci dà grande gioia ed entusiasmo, essendo il coronamento di anni di lavoro e il riconoscimento di un progetto in continua evoluzione che ci rende orgogliosi».
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Il Gazzettino