CHAMPIONS LEAGUE La Champions parla inglese, sarà il Chelsea (alla terza

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CHAMPIONS LEAGUELa Champions parla inglese, sarà il Chelsea (alla terza finale nella sua storia, la seconda consecutiva per Tuchel) a contendere il trofeo al City di Guardiola....

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CHAMPIONS LEAGUE
La Champions parla inglese, sarà il Chelsea (alla terza finale nella sua storia, la seconda consecutiva per Tuchel) a contendere il trofeo al City di Guardiola. Sfuma l'incrocio suggestivo con Zidane, incapace di ribaltare l'1-1 di Valdebebas. Spagnoli in ginocchio, quasi sorpresi dalla fame e la qualità offensiva dei ragazzi di Tuchel, che fanno due gol ma potrebbero segnarne almeno 5. Real non pervenuto, scherzato in difesa, schiantato a centrocampo e in apnea in attacco, l'unico a provarci è Benzema mentre Hazard è la controfigura di quello che giocava al Chelsea. Zidane recupera Ramos ma deve fare i conti con le assenze pesantissime di Varane, Carvajal, Lucas Vazquez mentre Tuchel sorprende ma fino a un certo punto con Havertz dal primo minuto e si conferma allenatore vero, con un debole per la Champions.

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Subito inglesi avanti con una botta clamorosa di Rudiger, il Real regge ma non ingrana e dopo 18 minuti trema per un gol giustamente annullato a Werner per fuorigioco. Benzema sfiora il vantaggio con un destro velenoso ma Mendy è reattivo. Poi Werner segna per davvero e porta in vantaggio il Chelsea, dopo una fiammata clamorosa di Kantè, un cucchiaio folle - ma quasi perfetto - di Havertz che si schianta sulla traversa e il tap-in vincente di Werner, da zero metri (aggancia Ballack a 4 reti, miglior marcatore tedesco nella storia del Chelsea). Il Real sonnecchia e l'unico a provarci seriamente è il solito Benzema, che esalta ancora Mendy, stavolta di testa. Ma la manovra è lenta e prevedibile, mentre gli inglesi affondano più facilmente, come e quando vogliono. Vinicius larghissimo a destra (più esterno a tutta fascia che attaccante) non convince del tutto, e Benzema là davanti avrebbe bisogno del vero Hazard. La svolta nella ripresa non arriva e lentamente il Real dice addio alla 17ª finale della sua storia, è il Chelsea a sfiorare il raddoppio, con un colpo di testa di Havertz sulla traversa. E poco dopo Mount esplode un destro alto di pochissimo, il Real è in bambola e rischia il tracollo senza opporre resistenza. Ci prova ancora Havertz, lanciato clamorosamente a tu per tu con Courtois, parata disperata ma efficace di piede. Real Madrid in grande affanno, come nei gironi, sbaglia retropassaggi sanguinosi e regala ripartenze a campo spalancato agli inglesi. Ci prova anche Kanté, su assist di Werner, ma Valverde salva Courtois, l'unico muro che tiene in piedi la Casa Blanca. E nel finale arriva il 2-0 di Mount, la sentenza definitiva, il Chelsea è in finale: 29 maggio a Istanbul. Real fuori.

Alberto Mauro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino