Cgil e Vendrame altri due anni E si riparte da Pasta Zara

Cgil e Vendrame altri due anni E si riparte da Pasta Zara
LA CONFERMATREVISO Giacomo Vendrame continuerà a guidare la Cgil trevigiana anche per i prossimi due anni. La sua agenda, insieme alle questione strategiche generali, tuttavia,...

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LA CONFERMA
TREVISO Giacomo Vendrame continuerà a guidare la Cgil trevigiana anche per i prossimi due anni. La sua agenda, insieme alle questione strategiche generali, tuttavia, riporta anche un appuntamento molto più ravvicinato: la vertenza Pasta Zara. La vertenza sindacale più preoccupante per dirla con lo stesso segretario attualmente in corso nella Marca. Tanto che il caso del pastificio, in profonda crisi finanziaria, ancora alla strenua ricerca del concordato, non riguarda solo le categorie dell'agroalimentare. «I lavoratori di Pasta Zara non sono un'isola all'interno della provincia ribadisce Vendrame Se necessario ci mobiliteremo, con spirito di solidarietà, anche attraverso altri soggetti, pensionati compresi». Quest'ultimo riferimento, è alla proposta avanzata dallo Spi di intervenire con i propri iscritti ad un'eventuale assemblea pubblica sul futuro del gruppo di Riese. «Meglio un ingresso da parte di Barilla o di fondi di investimento? Non lo so, io preferisco una soluzione che garantisca occupazione, qualità del lavoro e della retribuzione».

SENZA AVVERSARI
Classe 1980, Vendrame, unico candidato in corsa, è stato riconfermato ieri segretario confederale della Camera del Lavoro di Treviso, con 68 voti favorevoli, 4 contrari e una scheda bianca dall'assemblea, a sua volta eletta dai 260 delegati, al termine della due giorni del VI congresso provinciale. Leader dal 2012, reggerà il timone della più numerosa Cgil provinciale in Veneto, con 77mila iscritti, fino al 2020, quando raggiungerà il limite di otto anni di mandato.
I TEMI

Tanti i temi toccati nella relazione del segretario e nel dibattito: dalla legge di bilancio (apertura sul reddito di cittadinanza, contrarietà alle misure fiscali «un regalo ai soliti furbetti»), al welfare, dalle infrastrutture viarie («La Pedemontana è un'opera contradditoria, ma, a questo punto, lasciarla a metà sarebbe uno spreco ancora maggiore») a quelle immateriali («Compreso, ad esempio, un impianto scolastico che permetta un'evoluzione positiva per il mondo del lavoro»), all'appello al nuovo prefetto per riconvocare il tavolo sulla sicurezza nelle aziende. Su tutti, le condizioni di lavoro: «Oggi abbiamo più posti di lavoro rispetto al 2008: in termini quantitativi abbiamo recuperato gli anni della crisi. Non si può dire lo stesso in termini qualitativi: il maggior contributo a questo recupero occupazione è dato dai contratti a tempo determinato, mentre il saldo dell'indeterminato è ancora negativo. Se ci aggiungiamo trattamenti economici, ritmi, orari, non possiamo ancora dirci fuori dalla crisi».
Mattia Zanardo
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Il Gazzettino