Giuseppina la sarta: «A cent'anni cucio, zappo, ma non mi vaccino»

Giuseppina Pavan
VIGODARZERE - La sarta Giuseppina compie 100 anni. E cuce ancora abiti e vestitini con la sua inseparabile macchina Necchi. E zappa l'orto. Classe 1921, per moltissimi...

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VIGODARZERE - La sarta Giuseppina compie 100 anni. E cuce ancora abiti e vestitini con la sua inseparabile macchina Necchi. E zappa l'orto. Classe 1921, per moltissimi anni è stata la sarta delle giovani del paese che si rivolgevano a lei per chiederle di confezionare l'abito per il loro giorno più bello. E durante la seconda guerra mondiale ha anche cucito le divise dei soldati.


LA STORIA
La sarta Giuseppina Pavan, per tutti Maria, è nata a Cartura il 31 marzo di 100 anni fa, nel Comune di San Giorgio in Bosco. La prima nata di sei fratelli, Maria si trasferisce da bambina a Tavo di Vigodarzere con la sua famiglia. Appena terminata le scuole elementari, impara l'arte del cucito e della sartoria. Il 12 febbraio del 1947 sposa Angelo Pasqualin e si trasferisce a Tavo. Dal matrimonio nascono 4 figli che le regalano la gioia di 6 nipoti. Una vita, quella di Maria, passata a guidare la sua inseparabile Necchi, la sua terza mano. La sua è stata una vita fatta di passione e amore per la sartoria lungo una vita, ma anche sacrificio e tanta dedizione. Oggi Giuseppina Maria è una centenaria vivace, curiosa, e soprattutto in ottima salute, e una come lei che ha fatto la sarta tutta una vita non può certo smettere di cucire a cento anni. E così nonna Maria continua il suo lavoro passando buona parte delle sue giornate seduta al tavolino a cucire abiti e anche vestitini per bambini. E con la determinazione che l'ha sempre contraddistinta, la nonna ha deciso di non farsi il vaccino contro il Covid: «Non mi sono mai vaccinata in vita mia, ne ho parlato con il medico e ho deciso di non farlo nemmeno adesso dice Maria -. Sono felice di aver dedicato la mia vita per la famiglia ed il lavoro: ho avuto tante soddisfazioni. La passione per la sartoria e la macchina da cucire mi hanno salvato dalla solitudine quando sono rimasta vedova del mio Angelo, 50 anni fa».
L'AMORE PER I CAMPI

Oltre a quella per l'ago e filo, nonna Maria ha un'altra passione: la sua campagna, le galline e le vacche. «Mia nonna è una roccia, una donna da prendere come esempio - «racconta la nipote Elena -. Il suo lavoro di sarta è stata la sua medicina quando mio nonno è morto, e anche quando ha dovuto superare altri lutti in famiglia che ha saputo affrontare con coraggio e grande forza. La nonna adora la vita nei campi e zappa ancora l'orto e si occupa delle sue amate galline. E fino a qualche tempo fa mungeva ancora le vacche nella stalla. Credo proprio che il segreto della sua lunga vita sia stato quello di portare sempre avanti i suoi interessi e le sue passioni. Mia nonna è stata, ed è ancora, una donna tenace, forte, e conserva ancora una grande memoria per tutto quello che ha vissuto. È un davvero un esempio per tutti noi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino