Cattolica, Minali boccia l'intesa con Ubi Frascino lancia la sfida al vecchio cda

Cattolica, Minali boccia l'intesa con Ubi Frascino lancia la sfida al vecchio cda
ASSICURAZIONIVENEZIA (m.cr.) Cattolica Assicurazioni si tira fuori dalla partita per diventare partner unico di Ubi Banca e apre alla collaborazione con i soci dissenzienti Luigi...

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ASSICURAZIONI
VENEZIA (m.cr.) Cattolica Assicurazioni si tira fuori dalla partita per diventare partner unico di Ubi Banca e apre alla collaborazione con i soci dissenzienti Luigi Frascino e Giuseppe Lovati Cottini mentre il titolo corre in Borsa: + 4,4%.

L'Ad della compagnia veronese Alberto Minali boccia l'alleanza con Ubi: «Abbiamo guardato, ma non abbiamo presentato l'offerta». Oggi Cattolica è attualmente uno dei partner assicurativi di Ubi (l'altro è Aviva) attraverso la joint-venture in Lombarda Vita, i cui accordi scadranno alla fine del 2020. Ubi Banca, seguita da un advisor, sta vagliando tutte le opzioni per valorizzare le polizze allo sportello, con una decisione che dovrebbe confluire nel piano industriale atteso all'inizio del prossimo anno. Secondo indiscrezioni, per siglare un accordo in esclusiva con Ubi, che metterebbe a disposizione la sua rete per la distribuzione dei prodotti assicurativi, servirebbero 600-700 milioni di euro.
BANCO BPM
Minali, che lo scorso anno ha siglato un accordo importante con Banco Bpm, potrebbe aver ritenuto non opportuno o non conveniente aggiungere altra carne al fuoco. Anche perché, secondo alcuni analisti, un'operazione di questa dimensione avrebbe richiesto a Cattolica un aumento di capitale.
Ubi, che si tiene tutte le porte aperte, in assenza di candidature convincenti potrebbe scegliere di gestire direttamente il business assicurativo sviluppando Bap, una piccola compagnia vita finita all'interno del gruppo insieme a Banca Etruria. Minali ha anche confermato gli obiettivi al 2020 della compagnia, che punta di conseguire un risultato operativo tra i 375 e i 400 milioni di euro e a una cedola per azione superiore agli 0,5 euro. «Per il momento li confermiamo ma restano target ambiziosi. Il mercato è sempre più difficile», ha osservato Minali. La conferma dei target e il venir meno del rischio di possibili aumenti di capitale ha fatto correre il titolo in Borsa (+ 4,4% a 8,13 euro).
Minali ha anche definito «legittima» la richiesta di due azionisti - il finanziere Luigi Frascino e l'avvocato padovano Giuseppe Lovati Cottini - di avere accesso all'elenco dei titolari di azioni per promuovere un'assemblea straordinaria che riveda alcune regole di governance. «Attenderemo di capire in che cosa si manifesta la richiesta - ha precisato l'Ad -. Da quanto ho capito hanno chiesto un aggiornamento informativo perché in questi mesi è cambiata la base sociale: abbiamo cioè perso 7mila soci che non avevano il possesso minimo di azioni».

In serata parla il finanziere Frascino: «Il nostro pensiero è quello di proporre alla base sociale nuove regole di buon governo: limiti al numero di mandati per i componenti del cda, agli emolumenti e all'età anagrafica dei consiglieri. E il rafforzamento della natura cooperativa della società». Nel mirino in primo luogo pare proprio Paolo Bedoni, presidente Cattolica dal 2006.
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Il Gazzettino