Castello carrarese piano di Colasio: «Ecco come sarà»

Castello carrarese piano di Colasio: «Ecco come sarà»
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L'ALLESTIMENTO
PADOVA Continua instancabile il lavoro dell'assessore alla Cultura, Andrea Colasio, per la valorizzare del castello carrarese. Il canale è duplice. Il restauro dell'ala sud dell'edificio e nello stesso tempo i contenuti di quello che potrà essere il museo del design e dell'arte padovana.

«Sono in corso dei positivi contatti con la famiglia di Paolo de Poli, il grande artista padovano, maestro degli smalti e grande amico di Gio Ponti, per dedicargli due sale» racconta Colasio. «Il Comune ha già una centinaio di pezzi che insieme a quelli che la famiglia porterebbe in comodato gratuito formerebbero una storia importante. Con il professor Bassi stiamo pensando a una mostra fra il 2021 e il 22. Insieme a lui vorrei inserire anche un altro maestro del design, ma questa volta dell'arredamento, Gastone Rinaldi. Padova ha avuto ed ha artisti di livello internazionale. Ovviamente ci sarà il museo permanente Bortolussi dedicato ai tremila oggetti raccolti in una vita di ricerche dall'ex segretario della Cgia di Mestre».
«Ma non basta. Sto contattando in questi giorni Alberto Biasi, raffinato interprete del Gruppo N per avere anche per lui una o più sale dedicate. Ma tutto il movimento degli artisti padovani, dal bronzetto (Martini) all'arte orafa sviluppata dal Selvatico dovrà essere rappresentato».
Nel frattempo si dilunga la partenza dei lavori per il restauro dell'ala sud. Il bando periferie ha messo 4,3 milioni di euro che con i contributi di Fondazione e Comune sono diventati 5,8. Al bando si sono presentate 14 aziende e la commissione si è insediata il 28 maggio. Risulterebbe già un vincitore ma ne stanno controllando i requisiti con l'Autorità anticorruzione». Nel progetto esecutivo, realizzato dallo studio Gris & Dainese, sono inseriti anche materiali moderni, come l'acciaio corten e il vetro, che serviranno a definire i nuovi spazi espositivi e gli elementi come scale e montacarichi. Per completare il restauro con spazi commerciali e un ristorante enoteca nell'ala nord, ci vorranno almeno altri 5 milioni.

«Recupereremo i volumi realizzati negli anni Cinquanta grazie all'utilizzo di pareti in vetrocemento, per rendere lo spazio permeabile. Ci sarà poi un grande spazio verde illuminato, dove oggi sorge l'antica lavanderia. L'architetto Gris, che sta seguendo il progetto, vuole mettere in connessione l'architettura medioevale con i linguaggi contemporanei di un luogo che i cronisti del 1378, data dell'inaugurazione, definirono maravejoso.
M.G.
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Il Gazzettino