Case Ater, la Regione cambia le regole: «Grande vittoria»

Case Ater, la Regione cambia le regole: «Grande vittoria»
IL PROVVEDIMENTOTREVISO Modifiche alla legge regionale sull'assegnazione delle Case Ater per tutelare famiglie fragili e anziani: i sindacati trevigiani plaudono al provvedimento....

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IL PROVVEDIMENTO
TREVISO Modifiche alla legge regionale sull'assegnazione delle Case Ater per tutelare famiglie fragili e anziani: i sindacati trevigiani plaudono al provvedimento. «Un primo passo che accoglie in parte quanto discusso, su spinta del sindacato, dalla Conferenza dei Sindaci Ater, mettendo mano alla soglia di reddito in uscita» afferma Paolino Barbiero, segretario generale Spi Cgil Treviso. «Una grande vittoria» commenta Enrico Renosto, tra i primi a porre il tema insieme al comitato spontaneo di Santa Bona. Con un duplice provvedimento la Giunta del Veneto ha posto mano alle regole di assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica e introduce correttivi al metodo di calcolo dei canoni per i 40mila nuclei assegnatari. La seconda mossa, con la quale la giunta intende rivedere l'algoritmo che governa assegnazioni e canoni e introdurre criteri di maggior gradualità e personalizzazione. Cambiano dunque, secondo quanto richiesto dalle parti sociali le norme in materia di edilizia popolare.

LE NOVITÀ
«L'emendamento spiega il segretario dei Pensionati della Cgil trevigiana stabilisce, introducendola, che la soglia in uscita per i nuovi assegnatari si attesta a 26mila euro, ovvero il 30% in più del valore Isee-Erp di ingresso, e a 35mila per i vecchi. Introduce poi, sempre per gli attuali locatari, che il contratto di affitto sarà rinnovato e comunque non decadrà anche in caso di superamento del nuovo limite d'uscita, qualora il nucleo familiare comprenda un componente over 65 o un non autosufficiente o un disabile grave al 1° luglio 2019». Il nuovo indirizzo varato dall'assessore Lanzarin quindi va nella direzione della tutela nei confronti degli anziani e dei disabili. «Bene l'individuazione di una soglia più alta in uscita e la tutela delle fasce fragili. Le altre questioni sul piatto, restano però ancora irrisolte. Bisogna introdurre una valutazione puntuale del riferimento all'indice del mercato immobiliare, intervenire sull'attuale meccanismo di assegnazione degli immobili sottolinea Barbiero tenendo in considerazione che troppo spesso gli anziani soli risultano locatari di appartamenti sovradimensionati, per esigenze e costi di affitto e spese condominiali, ma che di certo non si possono sradicare dal loro contesto sociale- Infine, ora che è stata introdotta una soglia di uscita, è su questa che vanno ricalcolati i canoni, calmierando così gli aumenti». Un apporto importante al dibattito era stato dato già in giugno dal gruppo spontaneo Santa Bona, che raccogliendo le ansie dei molti anziani, aveva promosso una raccolta firme consegnata poi al sindaco Mario Conte.
LA SODDISFAZIONE

«È una vittoria con la V maiuscola che nasce dalla prima protesta spontanea avvenuta a fine giugno, quando ancora nessuno parlava dell'argomento-afferma Enrico Renosto- Con assemblee, iniziative, raccolte firme abbiamo posto l'attenzione su questa delicata situazione per migliaia di trevigiani, per tutta l'estate coinvolgendo la politica e i sindacati. Siamo molto soddisfatti sopratutto del fatto che sia stata presa in considerazione la sfera umana della questione che creava non poche ansie e tensioni all'interno delle famiglie».
Elena Filini
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Il Gazzettino