Casa di riposo, in campo gli avvocati

Casa di riposo, in campo gli avvocati
SAN DONÀSi sono rivolti a due avvocati per tutelare il loro posto di lavoro. È la scelta compiuta da 34 dipendenti (su un totale di 120) della casa di riposo Monumento ai caduti...

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SAN DONÀ
Si sono rivolti a due avvocati per tutelare il loro posto di lavoro. È la scelta compiuta da 34 dipendenti (su un totale di 120) della casa di riposo Monumento ai caduti che sono rappresentati dagli avvocati Alberto Vigani di Eraclea e Diletta Saramin di San Donà. Ma sembra che altri 15 lavoratori abbiano manifestato l'intenzione di affidarsi agli stessi legali. Gli operatori della casa di riposo hanno coinvolto i legali in vista del passaggio del personale alla nuova residenza sanitaria assistita che sarà costruita in via Calnova con una partnership pubblico-privata con la cooperativa Socioculturale che deterrà il 51% delle quote della nuova società. Questo in concomitanza con la trattativa aperta dei sindacati Fp-Cgil, Fp-Cisl e Fpl- Uil che nei giorni scorsi hanno raggiunto un accordo con l'ipab. Accordo definito dalle sigle sindacali in modo congiunto come «migliore risultato possibile per i lavoratori, a fronte di una decisione sbagliata del cda dell'ipab».

LE INCOGNITE
Ma il percorso volto alla tutela del posto di lavoro resta aperto. L'ipab prevede, infatti, di trasferire il personale o una parte di esso, alle dipendenze della nuova società privata a partecipazione pubblica, con alcune ripercussioni sul rapporto contrattuale. «I nostri assistiti intendono essere informati e assicurati sulla loro futura posizione lavorativa - confermano Vigani e Saramin - Non c'è chiarezza su alcuni punti riguardanti la realizzazione della nuova struttura. Non ci interessa discutere in astratto dell'inquadramento lavorativo, già compiuto dai referenti sindacali, quanto verificare le condizioni effettive dei dipendenti». «Il nostro intervento serve a fare luce su alcuni aspetti pratici continuano Vigani e Saramin e vogliamo ottenere alcune rassicurazioni riguardanti questioni individuali come la garanzia che il posto di lavoro rimarrà nello stesso contesto sandonatese o le modalità di versamento del trattamento di fine rapporto. Alcuni operatori, inoltre, andranno in pensione tra dicembre ed aprile per cui sono preoccupati delle modalità della loro quiescenza». I due legali spiegano di aver avviato un dialogo con la presidente dell'ipab Claudia Palmarini e con l'avvocato Dimitri Girotto, che si occupa degli aspetti legali della casa di riposo.

Davide De Bortoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino