CARMIGNANO DI BRENTA Era stato il primo nel Veneto, addirittura un mese e mezzo

CARMIGNANO DI BRENTA Era stato il primo nel Veneto, addirittura un mese e mezzo
CARMIGNANO DI BRENTA Era stato il primo nel Veneto, addirittura un mese e mezzo fa, a predisporre nei dettagli il piano per i centri estivi. E ora non solo è pronto a farli...

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CARMIGNANO DI BRENTA
Era stato il primo nel Veneto, addirittura un mese e mezzo fa, a predisporre nei dettagli il piano per i centri estivi. E ora non solo è pronto a farli partire, ma si candida anche a essere il numero uno nel lanciare un'altra iniziativa: le termocamere da installare nelle scuole per misurare la febbre, senza che se ne accorgano, a docenti, personale, genitori e alunni, in maniera da far scattare immediatamente l'allarme in presenza di un rialzo della temperatura. Alessandro Bolis, primo cittadino di Carmignano, dunque, non ha dubbi che partire prima sia la carta vincente.

Sindaco, dopo i termoscanner, il Comune ha acquistato le termocamere.
«Sì, non si è perso tempo. Abbiamo comprato dei dispositivi fissi che a settembre entreranno in funzione nei plessi. Ritengo sia una scelta di buonsenso per tutelare la salute sia degli alunni, che degli adulti, di fronte al pericolo del contagio».
Come le è venuta l'idea?
«Ho deciso di giocare d'anticipo ascoltando ogni giorno il governatore Luca Zaia che fa il punto sul Coronavirus. A mio parere, finita l'emergenza, dovrebbe continuare a tenere questo appuntamento perché noi amministratori abbiamo bisogno di avere la prospettiva per programmare le iniziative. Il nostro compito è di ascoltare, immagazzinare e tradurre in concreto. Quindi, prendendo spunto dalle sue affermazioni, ho deciso di dotare le scuole di questo dispositivo che aiuterà a monitorare la salute di chi entra».
E anche con i centri estivi siete partiti in largo anticipo.
«Pure in questo caso è stato Zaia ad aprirmi gli occhi e il cuore, quando ha messo a disposizione i dettagli per avviarli. Ho lavorato con l'assessore Eric Pasqualon senza indugi, avendo la pressione delle famiglie che chiedevano risposte. E non si tratta di dare soluzioni all'esigenza di piazzare i ragazzini, ma di mettere a disposizione un'opportunità, in sicurezza e a prezzi accessibili».
E quindi?
«La nostra amministrazione ha deciso di investire 30mila euro, per le attività estive riservate alla fascia di età che va dai 4 ai 14 anni, nel periodo tra il 3 giugno e il 28 agosto. La somma servirà a coprire le spese imposte dalle norme anti contagio, come personale in più e sanificazione, che non vogliamo siano a carico delle famiglie».
Dovrete pure incrementare il numero degli educatori.
«Sì, e ne metteremo a disposizione uno ogni 5 bambini e uno ogni 7 ragazzini. In pratica, a fronte dei 200 posti a disposizione dei piccoli utenti ci sarà una quarantina di operatori, un terzo in più rispetto all'anno scorso».
L'incremento delle uscite, però, è dettato anche da altri fattori.

«Certo. Per esempio in mensa ci saranno solo alimenti monoporzione, che danno tutte le garanzie alle famiglie che decideranno di lasciare i loro figli anche all'ora di pranzo. E comunque la risposta è stata massiccia: cento sono state le prenotazioni nelle scorse settimane e ieri, appena aperte le iscrizioni, in poche ore ne sono arrivate altre 40. Abbiamo fatto una videoconferenza con mamme, papà e organizzatori».
Ni.Co. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino