Carlo Nordio La confessione, inattesa e tardiva, di Cesare Battisti, non cambia assolutamente nulla dal punto di vista giuridico...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La confessione, inattesa e tardiva, di Cesare Battisti, non cambia assolutamente nulla dal punto di vista giuridico né da quello etico. Non attenua la sua posizione, ormai definita con le sentenze passate in giudicato. E nemmeno la aggrava, come se soltanto ora ne rivelasse la malvagità omicida. Soltanto qualche maestro di pensiero sinistro poteva infatti baloccarsi con l'infame distinzione tra la responsabilità morale e quella materiale, tral'avere sparato oppure no. Battisti era il capo e il mandante di un'organizzazione di carnefici, e la sua partecipazione concreta agli attentati era in un certo senso superflua. Generalmente i vertici non si sporcano le mani, e né Hitler né i suoi sgherri di Norimberga avevano mai gassato un ebreo o fucilato mamma e bambino: lo avevano semplicemente ordinato. Ora sappiamo che anche Battisti ha premuto il grilletto. Non sarà questa certezza a farci dormire più sereni.
Qualcuno tuttavia il sonno lo dovrebbe perdere. Si tratta di quella schiera di presuntuosi e spregiudicati intellettuali, italiani e stranieri, che hanno giocato su questo equivoco per firmare appelli, promuovere convegni, insinuare dubbi e suggerire soluzioni (...)
Segue a pagina 5
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino