Cansiglio, a caccia dell'uomo del Paleolitico

Cansiglio, a caccia dell'uomo del Paleolitico
(g.s.) A convincere tutti circa la bontà delle ipotesi formulate in questi anni dall'équipe di archeologi guidata dal prof. Marco Peresani (foto), sono stati dei ritrovamenti di...

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(g.s.) A convincere tutti circa la bontà delle ipotesi formulate in questi anni dall'équipe di archeologi guidata dal prof. Marco Peresani (foto), sono stati dei ritrovamenti di animali uccisi dall'uomo. E così da lunedì scorso in Cansiglio ha preso il via una nuova campagna di scavi alla ricerca di nuove tracce dell'uomo del Paleolitico che abitò nella foresta che si trova fra le province di Belluno e di Treviso. Una campagna sostenuta dall'Università di Ferrara, dove lavora Peresani, da Veneto Agricoltura che offre la propria collaborazione e sostegno, e dal Ministero della Cultura e Turismo. Da tempo, e proprio grazie alle campagne di scavo intraprese a partire dal 1993, si sa che l'uomo del Cansiglio, probabilmente nelle stagioni più propizie, aveva cacciato tra gli alberi dell'antica conca. La novità è proprio l'avvio di un nuovo progetto a tre voci che è iniziato a 25 anni dai primi saggi. Allora, il ritrovamento di insediamenti, utensili e selci aveva confermato la presenza in Cansiglio, 14.000 anni or sono, dell'uomo cacciatore. Gli scavi al via da qualche giorno saranno diretti da Davide Visentin e si svolgeranno nella grotta di Pian di Landro. La speranza di Peresani, supervisore ancora una volta del gruppo di archeologici, è che il nuovo lavoro permetta un ulteriore passo avanti nella conoscenza dell'interazione fra l'uomo e l'ambiente sull'altopiano del Cansiglio. Vale la pena ricordare che il Museo dell'uomo in Cansiglio (Muc), grazie all'Università di Ferrara, ha dedicato un'apposita ala proprio alla preistoria ed all'uomo in Cansiglio.

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Il Gazzettino