CAMPAGNA AL VIA PORDENONE Sarà avviata il primo ottobre, con circa un mese

CAMPAGNA AL VIA PORDENONE Sarà avviata il primo ottobre, con circa un mese
CAMPAGNA AL VIAPORDENONE Sarà avviata il primo ottobre, con circa un mese di anticipo rispetto agli ultimi anni. La campagna per la vaccinazione anti-influenzale nell'era Covid...

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CAMPAGNA AL VIA
PORDENONE Sarà avviata il primo ottobre, con circa un mese di anticipo rispetto agli ultimi anni. La campagna per la vaccinazione anti-influenzale nell'era Covid assume un'importanza e una valenza cruciale per la lotta alla pandemia. Non solo è stata anticipata nei tempi ma si è anche ampliata la platea delle persone che avranno diritto al vaccino contro l'influenza stagionale in modo gratuito. Saranno immunizzate tutte le persone con più di 60 anni (fino all'anno scorso era rivolto solo agli over-65) e i bambini da sei mesi a sei anni. Oltre alle categorie dei pazienti a rischio con particolari patologie, alle forze dell'ordine e al personale sanitario.

ESERCITO DI CENTOMILA
Una platea che così allargata nel Friuli occidentale arriva a coinvolgere quasi centomila persone, di fatto un cittadino su tre. L'Azienda sanitaria da tempo sta organizzando la campagna e dalla Regione sono già arrivate quasi novantamila dosi che nei prossimi giorni saranno distribuite tra i medici di famiglia e gli ambulatori delle sedi distrettuali nei territori. Come gli anni scorsi referenti fondamentali nella campagna vaccinale saranno i medici di medicina generale. E per la prima volta anche i pediatri di libera scelta visto che si è previsto di vaccinare anche tutti i bambini fino a sei anni. Rispetto alle modalità e alle indicazioni da dare a pazienti e famiglie si è deciso che le vaccinazioni - dai medici di famiglia e dai pediatri - saranno effettuate solo su appuntamento e in orari che siano al di fuori dalle normali prestazioni dei professionisti. Un'organizzazione che punta ovviamente a evitare assembramenti sia negli ambulatori che nelle sedi distrettuali dell'Azienda sanitaria. In ogni caso quei medici che non siano nelle condizioni di garantire la vaccinazione in sicurezza (o per la mancanza della segreteria-infermeria che organizza gli appuntamenti o per difficoltà logistiche degli spazi) potranno usufruire di ambulatori nelle sedi dei distretti. Si sta anche valutando - la collaborazione tra Ordine dei medici, pediatri e Dipartimento prevenzione dell'Asfo è continua - di cercare nei territori spazi e locali anche esterni a quelli dei distretti sanitari. E potrebbe anche essere valutata la possibilità di indire alcuni vaccination-day per consentire di sottoporre a vaccino in sicurezza il numero più elevato possibile di pazienti. «Stavolta più di sempre - sottolinea Fernando Agrusti, responsabile provinciale della Fimmg, il maggiore sindacato dei medici di famiglia - il nostro ruolo diventa fondamentale nella collaborazione con le istituzioni. Nel nostro territorio partiamo già con dei risultati sul fronte delle vaccinazioni molto alti raggiunti negli ultimi anni. Di fronte alla pandemia dobbiamo fare ancora meglio. La grande maggioranza dei medici è in condizioni di eseguire i vaccini nei propri studi. In alternativa si potranno usare i locali messi a disposizione dei distretti. Sarebbe però opportuno, di fronte all'emergenza, che la Regione sbloccasse le risorse economiche che favoriscono l'utilizzo di personale di ambulatorio per quei medici che ne sono privi».
LE RACCOMANDAZIONI

A sottolineare l'importanza dell'anti-influenzale è anche l'infettivologo dell'ospedale di Pordenone Massimo Crapis. «In genere - spiega - esclude la co-infezione dei due virus che potrebbe essere pesantissima in alcuni pazienti. Inoltre, nei bambini, si evita che contagino i nonni o altri familiari a rischio. Oltre a evitare di mettere in crisi il sistema scolastico con tamponi, isolamenti e quant'altro previsto in caso di sintomi influenzali o positività. Senza contare - aggiunge l'infettivologo - che un'alta copertura di vaccinati aiuta il sistema ospedaliero e sanitario nella diagnosi differenziata, cioé nell'individuare prima i casi potenziali di Covid».
D.L.
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Il Gazzettino