CAMBIO DI PASSO BELLUNO (A.Tr.) Inversione di marcia per Poste Italiane: 35 nuove

CAMBIO DI PASSO BELLUNO (A.Tr.) Inversione di marcia per Poste Italiane: 35 nuove
CAMBIO DI PASSOBELLUNO (A.Tr.) Inversione di marcia per Poste Italiane: 35 nuove assunzioni, dopo anni di esodi. Anno nuovo vita nuova oggi che solo nel Bellunese verranno assunte...

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CAMBIO DI PASSO
BELLUNO (A.Tr.) Inversione di marcia per Poste Italiane: 35 nuove assunzioni, dopo anni di esodi. Anno nuovo vita nuova oggi che solo nel Bellunese verranno assunte decine di persone sembra essere arrivato il tempo di lasciarsi alle spalle esodi e conseguente riduzione degli orari di apertura degli uffici di periferia. Questi i numeri per Belluno, per meglio cogliere la portata di quanto accadrà fra pochissimi giorni. Nella sportelleria sono previsti 21 ingressi, per i portalettere si parla di 5 assunzioni, con stabilizzazione dei giovani che hanno svolto in passato periodi di lavoro a tempo determinato; per gli sportellisti per sedi disagiate con contratto di apprendistato professionalizzante si parla di 4 persone. Quattro anche le assunzioni di invalidi. A tutti si aggiungerà uno specialista consulente finanziario con contratto di apprendistato professionalizzante. «Era il 30 novembre 2017 quando la Slc Cgil ha fatto una significativa assemblea in Cadore spiegano il coordinatore Poste Slc-Cgil Belluno Luca Bof e il segretario generale Mauro De Carli - A un anno di distanza, passando per uno sciopero regionale della sola Slc Cgil, il 31 marzo 2018, che ha visto la migliore adesione in Veneto, recuperata una utile unità sindacale, cogliamo finalmente un risultato importante per i nostri lavoratori».

Il periodo nero del servizio è iniziato qualche anno fa, quando la società ha iniziato a esodare centinaia e centinaia di lavoratori, scaricando il lavoro sui pochi rimasti. Una situazione particolarmente acuta nelle zone montane e pedemontane, in quegli uffici piccoli e piccolissimi nei quali con il tempo è diventata impraticabile perfino l'apertura e l'attività quotidiane, facendosi pesante nel Bellunese per la qualità del servizio reso alla collettività e per la negazione di ferie, permessi, diritti contrattuali. L'amministratore delegato Matteo Del Fante ha recentemente dichiarato che gli uffici non si chiudono e, con l'incontro regionale della scorsa settimana fra azienda e sindacati, si è effettivamente registrata un'inversione di tendenza. «Ora cominciano a prendere concretezza le nuove politiche occupazionali in ingresso, concordate a livello nazionale, per i servizi a contatto con la clientela spiegano da Cgil - All'interno di un processo di riorganizzazione che durerà tre anni, Poste Italiane ripensa servizi, attività e struttura degli organici. Migliore è l'offerta di servizi, meglio sono difesi i posti di lavoro. Non più solo tagli, ma anche una riqualificazione degli organici».
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Il Gazzettino