(m.f.) Il grande malato, l'osservato speciale è sempre lui: il Casinò. Che fossero lontani i tempi in cui dalla società arrivavano oltre cento milioni nelle casse del Comune...
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I soldi, però, non saranno dati gratis: la società ha l'obbligo di presentare al più presto un piano di ristrutturazione. Lo stesso vale ovviamente per la Cmv gioco, che a sua volta è la causa delle perdite della Cmv. La casa da gioco dovrà mettere mano ai suoi ormai enormi costi di gestione (rimasti costanti rispetto agli incassi quasi dimezzati nel giro di una manciata di anni) e camminare da sola. Il Comune, con ogni probabilità, sarà l'ultima volta che inietterà denaro frescco.
Ieri, con i poteri del Consiglio, il commissario ha deliberato di versare due milioni cash nelle casse della Cmv Spa, poiché l'alternativa sarebbe stata la messa in liquidazione della società, obbligatoria per legge. Al 31 agosto, infatti, la Cmv Spa aveva accumulato perdite per due milioni (a causa della ricapitalizzazione di Cmv gioco) che avevano portato il patrimonio netto ad un valore negativo per 600mila euro.
«Con questi soldi - ha detto il dirigente delle Partecipate Paolo Diprima - la società potrà chiudere il 2014 nel rispetto dei limiti patrimoniali stabiliti dalla legge».
Chiusa, almeno per la gestione commissariale, la vendita del Casinò ad investitori quasi certamente stranieri, si pone il problema di una pesante ristrutturazione che il consiglio di amministrazione dovrà sottoporre al Comune. Il dato innegabile è il continuo crollo degli incassi, visto che il bilancio 2012 era stato chiuso con il versamento al Comune di oltre 28 milioni. Oggi siamo alla metà e con Ca' Farsetti costretta ancora una volta a mettere mano al portafogli.
In assenza di una sede competitiva e paragonabile a quelle della concorrenza più vicina (Austria e Slovenia) che dispongono di albergo e auditorium per spettacoli e che ogni fine settimana inviano pullman nel Veneziano per portare i giocatori da loro, tale obiettivo sarà poco raggiungibile. Non rimane che la ristrutturazione, con inevitabili sacrifici anche da parte del personale, fino ad ora rimasto indenne dai tagli che hanno caratterizzato il resto del Comune.
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Il Gazzettino