Buco da 600 mila euro, l'Ulss dà la caccia ai furbetti del ticket

Buco da 600 mila euro, l'Ulss dà la caccia ai furbetti del ticket
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ASSISTENZA
PADOVA Distratti, dalla memoria corta o volutamente inadempienti. Sono i portoghesi della sanità, pazienti che prenotano visite ed esami e non si presentano all'appuntamento senza annullarlo in tempo e finendo per essere di nocumento al sistema. Leggerezze che la legge non perdona perchè così facendo si allungano inutilmente le liste d'attesa ai danni degli altri, che quella prestazione la stanno aspettando con trepidazione. Per recuperare il dovuto sono al lavoro gli uffici dell'Ulss 6 Euganea che, dal primo gennaio 2017 unificata a livello provinciale, ha adottato anche un software dedicato che, attingendo i dati dal sistema di prenotazione e cassa dell'Azienda, genera automaticamente le pratiche di recupero del credito, verificando inoltre, dopo l'invio della lettera di sollecito, l'adempimento da parte dei debitori. Un grande impegno se si pensa che tra il 2016 e il 2017 mancavano all'appello 811.594 euro: dopo un primo pressing, ne sono stati recuperati 214.635 ma ne devono ancora rientrare in cassa quasi 600mila. Complessivamente nell'ultimo biennio sono state 16.775 le pratiche prese in esame e, se dopo un primo trabbuffo, in 6.352 hanno saldato i conti, risultano ancora inadempienti quasi 10mila pazienti, per la precisione 9.926. Lo zoccolo duro dei mancati pagamenti riguarda i ticket del Pronto soccorso, quelli cioè classificati come codici bianchi (i meno gravi di tutti), quasi cinquemila persone uccel di bosco che incidono per 344.340 euro, anche se si è riusciti a recuperarne 62.511 (pari a 1.445 assistiti). Seguono 7.953 mancate disdette di appuntamenti per 244.806 euro e 3.847 evasori dei ticket ambulatoriali per 222.447 euro.

PROCEDURE

Dunque, per riorganizzare le procedure di recupero crediti, nell'ottica di uniformare modalità e tempi di trasmissione delle contestazioni, accentrando l'attività in un unico servizio per un monitoraggio costante e completo sulla situazione creditoria, l'Ulss nel corso del 2017 ha svolto una notevole mole di attività con la creazione di oltre 16.000 pratiche e l'invio di altrettante lettere di sollecito ai debitori, previa verifica, scrematura e normalizzazione dei dati provenienti dal sistema di prenotazione e cassa. L'attività di recupero dei crediti vantati a vario titolo dall'Ulss si è concretizzata nel cosiddetto sollecito bonario, comunicato con posta ordinaria al debitore; nel corso del 2018 coloro che non hanno provveduto al pagamento del saldo si vedranno recapitare una lettera raccomandata con avviso di ricevimento prima e una cartella esattoriale poi. «L'attività di recupero crediti si è concretizzata nel sollecitare il pagamento dei ticket di Pronto soccorso e dell'attività ambulatoriale degli ospedali e dei distretti e nel contestare - spiega l'amministrazione - la mancata presentazione alla prestazione prenotata. Quest'ultima condotta che allunga artificiosamente le liste di attesa è, dal 1 gennaio 2017, punita con la sanzione del pagamento dell'intero costo della prestazione determinato dal tariffario regionale». Questa circostanza, unita a una efficace politica di informazione, ha fatto sì che il numero delle mancate presentazioni sia significativamente diminuito nel 2017 rispetto al 2016 con un conseguente miglioramento dei tempi di risposta del Servizio sanitario alla domanda di assistenza da parte dei cittadini. E per chi non riesce a saldare, il conto si può pagare anche a rate. Per crediti il cui importo è superiore a 500 euro, possono essere accolte le richieste di rateizzazioni nel limite massimo di 6 rate mensili e, con l'approvazione del settore economico patrimoniale e bilanci, fino a 12 rate. Nel caso di situazioni documentate di grave disagio sociale/economico, possono essere accolte rateizzazioni anche per importi minori e rate superiori, previa autorizzazione amministrativa.
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Il Gazzettino